Affittanze di pascoli alpini


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L'importanza dei pascoli e dei boschi nell'economia di Branzi é stata messa in luce in precedenza (1). Si ritiene, quindi, utile in questa sede fornire alcune informazioni sulla situazione nel corso del XIX secolo.
Una minuta di stima del monte "Carisole", in data 3 dicembre 1836, ci informa che "Il detto monte è situato in posizione non molto elevata, considerato relativamente ai limitrofi, e trovasi sulla sua superficie più opportunamente sparse le così dette baite e casere servienti al ricovero delle persone ed alla fabbricazione dei formaggi (2).
Per quanto riguarda il pascolo Sponda, sappiamo che nel maggio 1860, in occasione di un riaffitto, il comune comunicò al regio commissario mandamentale in Piazza, che " ... la località di detto pascolo Sponda si è popolata in buona parte di legne che impediscono la produzione dei pascoli. Il canone dell'ultima affittanza era piuttosto prezzo di attenzione che di mercato perché l'estensione del pascolo, ovvero monte, non è che di una paga e mezza, che equivale al mantenimento di sei piedi di bovina per lo spazio di tre mesi, ed è appunto per questo motivo che i forestieri non trovano convenienza ad aspirare a detta affittanza" (3).
Da una stima del 15 luglio 1830, stesa in occasione della vendita di piante, sappiamo che nella valle Borleggia, nella zona del monte "Lago Gemello" erano presenti "... legne di mugo esistenti alla destra della Borleggia dalla Cassina del Colletto fino alla Corna Rossa, esclusi tutti i larici ed i piccoli mughi di quattro once di circonferenza debbano carbone sacchi n° 4971. I cento larici da tagliarsi a scelta nella Valle di Giorno della circonferenza dalle 7 alle 9 sacchi 300" (4).

Nessuna unità

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