Esattoria


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L'esercizio dell'esattoria, che normalmente durava tre anni, veniva messo all'asta dal consiglio comunale. L'esattore esigeva le imposte a favore dell'Erario, delle Province e dei Comuni. L'imposta principale, chiamata prediale, gravava sugli immobili; perché questa venisse distribuita in modo equo e proporzionale su tutti i possidenti, era stato impiantato il registro delle tavole del censo. Altri tributi diretti erano costituiti dal contributo su arti e commercio, il 25 % del quale finiva nelle casse comunali, e, talvolta, dalla tassa personale, pagata da tutti gli uomini dai 14 ai 60 anni d'età. Con l'esazione della sovrimposta comunale veniva infine formato dal Governo il cespite a cui attingere per tutte le spese concernenti le opere pubbliche da realizzare nei comuni. Per la riscossione, l'esattore nominava un messo conosciuto nel comune e stabiliva un ufficio nell'edificio municipale. La riscossione dell'imposta prediale avveniva solitamente in quattro rate; entro il quinto giorno dalla scadenza del termine di riscossione della rata, l'esattore doveva comunque versare l'intero importo nelle casse comunali, anche quando non avesse riscosso dai contribuenti. Una volta ricevute le note dei debitori, doveva effettuare, nel termine di 30 giorni, l'esecuzione verso i morosi, procedendo anche ad atti di pignoramento senza intervento giudiziario e con il concorso del cursore comunale. Nella sua attività e nella tenuta delle scritture contabili, l'esattore veniva sorvegliato, in prima istanza, dalla deputazione comunale e dai revisori dei conti, ai quali, ogni anno, doveva presentare i propri conti, e quelli di tutto il triennio al termine del mandato. La massima autorità di controllo resta la delegazione provinciale, che trasmette eventuali disposizioni al commissario distrettuale di Gandino, al quale il comune è obbligato a comunicare le risultanze dell'attività dell'esattore. A partire dal 1853, compare con maggiore evidenza nei documenti un altro organo superiore di controllo: l'Ufficio di commisurazione delle imposte di immediata esazione, con sede a Bergamo. Il quadro normativo all'interno del quale si muove l'iter burocratico dell'esattoria comunale, è costituito dalla legge del 18 aprile 1816, successivamente modificata dal decreto del 10 ottobre 1839.


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