Agricoltura


Contenuto
Il contenuto della documentazione rinvenuta con tale titolazione, testimonia la necessità di circoscrivere ulteriormente il significato della voce "Agricoltura", la quale indica, in realtà, una delle principali attività economiche di Casnigo nel XIX secolo, quella legata alla ricchezza naturale del luogo: il bosco. Difatti la maggior parte delle carte conservate sotto il titolo "Agricoltura", trattano di vendite di piante da legna e di legname, nonché della locazione dei boschi comunali allo scopo principale di produrre legna e legname sia per usi immediatamente personali, sia come materia prima da trasformare in "carbone di legna". Più raramente, i boschi o alcune località comunali vengono richieste per tagliare l'erba, le cosiddette "segabole", o per il pascolo. Questa serie, che va sicuramente letta in corrispondenza con quelle dei sottotitoli "Vendite assolute" e "Vendite enfiteutiche" del titolo "Patrimonio comunale", offre la possibilità di identificare i microtoponimi di boschi e di località del comune di Casnigo. Nei diversi tipi di atti che descrivono vendite o locazioni, talvolta si giunge all'indicazione e persino delle siepi che si utilizzavano come confini fra diversi lotti. Questa attività economica si muoveva in un quadro di riferimenti istituzionali che va dalla deputazione comunale, a cui i singoli privati si rivolgono per ottenere la vendita di legname del comune o l'affitto dei boschi comunali, al commissario distrettuale, a cui la deputazione comunale comunica i propri intenti, il quale agisce da "filtro" rispetto alla superiore delegazione provinciale rispetto al Sottoispettore dei boschi. Il Sottoispettore dei boschi, istituito in base alla legge forestale del 1811 e residente a Clusone, compiva periodici sopralluoghi a Casnigo, in quanto al suo ufficio competeva sia il controllo che la stima del patrimonio boschivo da conservare oppure da vendere o affittare. Questa autorità sovrintendeva anche al pagamento dell'imposta detta "decimi", su vendita, affitto e taglio dei boschi, imposta che spettava all'Amministrazione forestale provinciale. In ogni comune era prevista, se necessaria, la presenza di uno o più guardaboschi, nel caso di Casnigo uno solo, la cui nomina veniva approvata dal delegato provinciale. La legislazione in materia, prevedeva che almeno un quarto dei boschi comunali fosse riservata per crescere ad alto fusto; invece per i boschi cedui, cioè quelli riservati al taglio, il periodo di riposo tra un taglio e l'altro doveva essere di almeno 7 anni. Per quanto riguarda i diritti di pascolo e raccolta erano le amministrazioni locali a stabilire se tali diritti dovevano essere mantenuti sui vari boschi. I regolamenti locali dovevano comunque essere sempre approvati dall'ispettorato forestale. Altre attività testimoniate in questa serie sono le seguenti: la nomina ed il servizio della guardia boschiva comunale; la concessione di boschi e terreni per lo scavo della terra utilizzata da una fornace o per l'estrazione della lignite; le richieste di mantenimento dell'uso collettivo dei boschi comunali. Infine sono presenti documenti relativi anche ad attività meno lecite: il furto di legname, il danneggiamento dei boschi, il taglio abusivo di erba o il pascolo abusivo nei boschi comunali.


Dettagli unità (21) Dettagli unità

Link: www.archiviedocumenti.it/archivi/?str=8&prg=8