Processi


Contenuto
La serie raccoglie 45 unità, tra fascicoli processuali (più o meno completi) ed atti di causa riguardanti vertenze del comune con altri enti. Si tratta di fascicoli o volumi manoscritti, spesso formalizzati in antico e dotati di titolo e segnatura; raramente opuscoli a stampa o pezzi pergamenacei. Nella descrizione dei fascicoli si fa riferimento all'atto cronologicamente più recente quando questo è un pronunciamento giudiziario formale (sentenza, arbitrato, accoglimento in appello etc.); diversamente le carte vengono qualificate come "causa". Questo permette di distinguere immediatamente le vere e proprie pratiche concluse dalle raccolte incomplete di atti.
I pezzi delle serie relative a processi civili riguardano quasi esclusivamente processi portati avanti il vicario di Valle o i tribunali civili di Bergamo retti dal podestà e dal capitano, dal vicario pretorio, dal giudice alla ragione e dazi, dai consoli di giustizia e dai consoli dei mercanti. Spesso le cause procedevano in appello avanti il podestà di Bergamo, che giudicava come delegato di Venezia; le sentenze d'appello del podestà erano inappellabili per cause inferiori ai 10 ducati. Per cause sino a 30 ducati si poteva invece ricorrere avanti gli auditori novi di Venezia, quando questi si trovavano a giudicare in Bergamo; essi erano competenti solo in materia di definizione degli appelli, cioè l'accoglimento dei ricorsi e la destinazione al tribunale competente. Per cause superiori ai 30 ducati ci si poteva appellare agli auditori novi in Venezia o agli altri magistrature competenti, l'Avogaria di comun (1), competenti anche in materia di inquisizione per casi di mancata obbedienza degli organi locali agli ordini del Dominio, e di esazione di pene pecuniarie (2).
In caso di ulteriore ricorso contro le sentenze emesse dai magistrati di Venezia, tribunale competente era la Quarantia civil nova; per le cause in materia civile di minore importanza, nel 1548, fu istituito in sussidio il Collegio dei XII, che nel 1780 fu portato a XV membri, con competenze di appello nelle cause di valore minimo, cioè da 100 a 400 ducati (3). Successivamente fu creato il Collegio dei XX Savi del Corpo dei XL, organo originariamente di trenta membri e poi ridotto a venti nel 1572, scelti dalla Quarantia Criminale tra i suoi membri uscenti di carica, con competenza di appello in controversie sino a 800 ducati di valore (4).
I pronunciamenti della Quarantia erano definiti "spazzi di laudo", quando veniva approvata la sentenza di primo grado e respinto il ricorso, o "spazzi di taglio" quando l'annullamento di tale sentenza dava luogo al procedere in appello. Supremo organo costituzionale a tutela dell'ordine pubblico era, infine, il Consiglio dei X, composto di dieci membri ordinari scelti dal Senato per la durata di un anno, che si occupavano di provvedimenti atti a garantire la pubblica tranquillità e la tutela del buon costume (5).
Vi sono inoltre pronunciamenti degli inquisitori alle acque, che avevano un ambito di competenza vasto e articolato: tasse relative a testamenti e successioni, depositi capitali delle Scuole Grandi, beni ecclesiastici di Bergamo, Brescia e Crema, imposta sugli atti notarili.
In tutte le cause il comune era rappresentato da procuratori appositamente delegati. Le materie del contendere nei processi del comune con enti riguardano la tutela dei beni comunali (in particolare, nella controversia con Peia, in seguito alla separazione di questa contrada nel 1542), l'affittanza dei pascoli, il dazio del vino (con la città di Bergamo), la definizione dei confini con i comuni limitrofi, la ripartizione ed iscrizione all'estimo, il riparto tra i comuni di spese per la manutenzione e la costruzione delle strade della valle; in quest'ambito, particolare rilievo assume, nel corso del XVII secolo, la causa per la ripartizione degli oneri nell'opera di trasformazione della cosiddetta mulattiera della Forcella, importante via di comunicazione militare e commerciale verso la Val Cavallina e di qui verso i mercati del Nord Europa, causa definitivamente risolta da un giudizio dei Savi di Terraferma (6), ed a cui si riferiscono due unità raccolte in questa serie.
La serie raccoglie diverse unità, costituite talvolta da fascicoli di causa più o meno completi, talvolta dai soli documenti relativi alla calcazione dei confini, scorporati con i precedenti riordini (provenienti perlopiù dalla serie "Instrumenti" del vecchio ordinamento): in tal caso possono essere descrizioni complete del confine comunale, oppure solo di alcuni tratti, frutto di ricognizioni compiute ad hoc nell'ambito di una causa, oppure trascrizioni delle ricognizioni periodiche imposte dal comune di Bergamo ai consoli dei comuni rurali (7); in ogni caso, si tratta di documenti formalmente ben differenziati da quelli prodotti dai calcatori dei confini (cfr. scheda serie 1.7), e conservati perlopiù in copie del XVII-XVIII secolo: certamente prodotti in relazioni a controversie giudiziarie, ma che risulta ormai impossibile ricondurre a specifici fascicoli di causa perchè non associati ad altri documenti.


Dettagli unità (138) Dettagli unità

Link: www.archiviedocumenti.it/archivi/?str=75&prg=31