Arruolamento di militi, galeotti e guastatori


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Al fine della difesa del territorio Venezia istituì nei primi anni del XVI secolo l'arruolamento di una truppa regolare, detta "ordinanza" o "cernida", tra gli abitanti della terraferma. Il Da Lezze nel 1596 scriveva che il territorio bergamasco complessivamente inteso era tenuto a fornire 2100 soldati d'ordinanza di cui 1366 dovevano essere arruolati nell'ambito delle valli. In particolare i soldati delle ordinanze forniti dal comune di Gandino erano, a fine Cinquecento, così suddivisi: "archibusieri 31, pichieri n.XI, moschetieri 9, galeotti 26" (1). La durata del servizio era di 14 anni. La milizia rappresentava per il contado un ulteriore onere pagato oltre che in forze umane anche in denaro. La Camera fiscale di Bergamo pagava i quadri permanenti dell'ordinanza esigendo tasse appositamente destinate a coprire tali spese; le comunità rurali si occupavano invece delle paghe dei militi che venivano periodicamente passati in rassegna durante le cosidette "mostre" dal capitano di Bergamo che ne controllava l'efficienza.
La serie è costituita da diciannove unità, comprendenti le liste di leva degli abitanti di Gandino, cioè i censimenti degli uomini abili alla prestazione del servizio militare compresi in genere tra i 18 e i 34 anni di età, e gli elenchi dei soldati in servizio: questi erano distinti in galeotti, guastatori, soldati ordinari, soldati di rispetto, fanti. Vi sono poi elenchi di abitanti di Gandino in servizio di pattuglia che si può probabilmente intendere come servizio di polizia interna al comune. Tra la documentazione si trovano anche note di pagamenti versati dai privati in alternativa alla prestazione del servizio militare, come pure richieste di prestazione volontaria.


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