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Fatta eccezione per due unità, in genere le operazioni di vendita descritte nei fascicoli particolari coinvolgevano ingenti quantità di legname (fra alcune centinaia di fusti e i quasi duemila), operazioni che periodicamente (a partire dal periodo post unitario) portarono significative somme di denaro nelle spesso esauste casse comunali. Bisogna tuttavia sottolineare che anche nei fascicoli del carteggio generale si possono trovare vendite importanti (ad esempio le 3000 piante del monte "Colle" vendute nel 1834 a Giovanni Arioli, unità 165; le oltre 4000 vendute agli inizi degli anni Quaranta a Domenico Regazzoni, unità 167; o le 1880 vendute a Damiano Ambrosioni alla fine di quel decennio, unità 172). Si può dire, inoltre, che in genere gli acquirenti dei lotti maggiori non erano abitanti di Branzi.***La documentazione, al momento del riordino, era già organizzata in "affari" che riportavano nel titolo la singola operazione di vendita che, in genere, interessavano una quantità di piante assai maggiore rispetto a quanto emerge invece nel cosiddetto "carteggio generale", dove la documentazione era organizzata in fascicoli annuali.