Lettere


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In questa serie sono stati riuniti i registri conservati nell'archivio aventi per oggetto principale la registrazione della corrispondenza intercorsa tra gli organi amministrativi del comune con le autorità centrali e periferiche di governo e con le rappresentanze politiche delle città vicine(1).
Non si può parlare di una serie omogenea in senso stretto, poichè¦ i quattro registri che ne fanno parte, oltre a diversificarsi sul piano contenutistico, evidenziano differenti tipologie redazionali.
Nei due registri più antichi sono state copiate dal cancelliere le lettere che vanno dal 1389 al 1405, e dal 1451 al 1532: possiamo credere che essi siano gli unici esemplari superstiti di una serie di registri di lettere originariamente ben più consistente(2).
Entrambi, infatti, riportano la corrispondenza ufficiale inviata alla comunità secondo caratteristiche redazionali ben precise: sottoscrizioni dei notai cancelliere con la data dell'avvenuta registrazione di ciascuna lettera, rigore formale nella stesura e nell'impaginazione; elementi che testimoniano l'osservanza precisa da parte dei cancellieri di un codificato modello di registratura, come da disposizioni statutarie. Vi ritroviamo lettere e decreti dei Visconti, in particolar modo di Gian Galeazzo, inviate ai vicari, al podestà e al canepario di Romano; del sec. XV sono le lettere dei rettori veneti in Bergamo e di Bartolomeo Colleoni riguardanti le attività amministrative del comune.
Nel secondo registro, oltre alle lettere, vi sono annotate alcune informazioni di particolare interesse per la ricostruzione storica dell'archivio comunale di Romano: inventari di libri, elenchi di documenti e privilegi concessi alla comunità(3), compilati in diversi momenti; ed ancora formulari per atti notarili e norme e capitoli riservati ai notai al servizio del podestà del comune.
Se per i primi due registri è stato possibile stabilire la comune appartenenza ad una originaria serie archivistica, risulta più complesso ipotizzare un accostamento fra i due registri più recenti(4): questi, infatti, raccolgono la corrispondenza inviata e ricevuta dai consoli, sindaci e deputati del comune ma configurano tipologie stilistiche e redazionali molto dissimili dai precedenti. Inoltre il terzo registro, che include atti del periodo dal 1634 al 1639, a differenza di tutti gli altri contiene oltre alle lettere con i rettori di varie città, la registrazione di attestazioni di diverse specie: conteggi finanziari, polizze di beni e terreni per il campatico, elenchi di fornitori di derrate agricole, estratti di deliberazioni consiliari che riflettono le attività e le competenze amministrative svolte dal consiglio di bina in quegli anni. Con buona probabilità, tale registro può essere ascritto al particolare periodo storico (prima metà del sec. XVII) che vede un pò tutta la tenuta della documentazione archivistica del comune in grave disordine(5).
Il quarto registro risulta essere molto più uniforme e contiene solo le lettere inviate e ricevute dai consoli e sindaci di Romano ai rettori veneti di diverse città della Serenissima durante la seconda metà del Seicento (1672 - 1695). Anche qui le tematiche principali riguardano le attività amministrative del comune e le risoluzioni di questioni legate ai dazi e alle finanze locali. E'quindi difficile stabilire un diretto collegamento fra questi due ultimi registri anche se, considerando appunto le particolari vicissitudini dell'epoca, non è da escludere che ambedue risalissero ad un unica documentazione di serie.


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