Carteggio dal 1753 al secolo XX


Storia archivistica
L'archivio ottocentesco era in origine collocato in circa 80 faldoni giacenti presso l'archivio municipale di Tirano, oltre ad alcuni faldoncini collocati presso il palazzo del San Michele, trasportati in occasione del presente riordino presso l'archivio comunale. Da un primo esame della documentazione si è constatato che l'archivio presentava già un buon grado di ordinamento, che si è pertanto sostanzialmente mantenuto, intervenendo solo dove era strettamente necessario.
Per quanto riguarda la non abbondante documentazione proveniente dal San Michele, trattandosi in gran parte di atti concernenti aspetti religiosi del santuario (messe, beneficenza, corrispondenza sacerdoti), si è ritenuto opportuno procedere ad una sua integrazione con il restante materiale di natura omogenea conservato presso l'archivio municipale e ad una sua collocazione all'interno della serie "Culto".
Fra gli 80 faldoni, in origine depositati presso l'archivio municipale, erano presenti 6 faldoni che recavano la denominazione "Riparazioni e fabbriche" contenenti atti relativi a lavori di manutenzione e di ristrutturazione dell'edificio del santuario e dei beni annessi. In questo caso si è preferito creare "ex novo" una sottoserie concernente il solo edificio del santuario e le chiese annesse, scorporando e classificando a parte il rimanente materiale.
E' stata poi costituita una serie "Controversie", non presente nell'ordinamento precedente (eccezion fatta per un fascicolo, costituito da un un numero limitato di atti, che portava l'indicazione "atti di pretura").
Una piccola parte della documentazione era costituita poi da alcuni libri e da documenti del sec. XX; per evitare una loro possibile dispersione, trattandosi di materiale di una certa importanza, si è preferito creare una serie "Raccolta di pubblicazioni relative al Santuario e documenti del secolo XX", classificando gli atti.
Bisogna infine ricordare che l'ordinamento originario presentava anche una parte consistente di atti che, forse per mancanza di tempo, erano stati collocati in 3 faldoni definiti "miscellanea". In questo caso, dopo aver esaminato carta per carta la documentazione, si è proceduto a una sua corretta collocazione nelle serie già costituite.
L'intervento di riordino e di inventariazione attuale si basa su di un titolario che prevede la collocazione della documentazione in tre serie principali (culto, patrimonio, contabilità) suddivise in ulteriori sottoserie per consentire una più agevole ricerca e consultazione degli atti. Accanto a queste serie sono state, in un secondo tempo, individuate altre cinque serie per dare una corretta classificazione a quella parte di documentazione non collocabile nelle serie sopracitate.
Bisogna infine rilevare che poche sono le notizie relative all'archivio ottocentesco desumibili dalla documentazione: sono presenti infatti solo alcuni atti relativi all'incarico affidato, nel 1837, dall'amministrazione del santuario a Pietro Antonio Montini, di Grosotto, per il riordino dell'archivio, mentre da numerosi atti risulta che l'archivio fosse in precedenza conservato presso le case ex Marinoni, situate in contrada Rasica.

Nessuna unità

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