Dazio di macina


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Il dazio di macina era il dazio che gravava sulle operazioni di macina dei cereali e dei legumi e sulle farine. La serie comprende la documentazione relativa alla riscossione di quest'ultimo. Dalle carte conservate si può desumere che la riscossione non era appaltata ad un conduttore, ma probabilmente consisteva in una quota fissa (una limitazione) che veniva ripartita fra i comuni della Val Gandino dal tesoriere di Valle, il quale alla fine provvedeva a raccogliere le quote comunali, versandone una parte alla camera fiscale di Bergamo e trattenendone un'altra per la Valle stessa. Si ritrova altresì testimoniata nel XVII secolo la presenza di un "esattore del dazio" che probabilmente era la persona incaricata dal comune per la riscossione a livello locale. Questa serie dell'archivio comunale raccoglie dunque la documentazione relativa alla riscossione del dazio solo a livello del comune di Gandino, mentre quella riguardante la ripartizione e l'esazione a livello di Valle è conservata nell'archivio della stessa nell'omonima serie "Dazio di macina" (2.10).


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