Boschi


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Il governo Sardo Lombardo di fatto mantiene la legislazione austro ungarica in materia di boschi. La legge del 1811 infatti rimane in vigore fino al 1877, anno in cui verrà varata una nuova legge forestale. L'impianto amministrativo rimane quindi lo stesso del periodo precedente: c'è un'Amministrazione forestale a livello nazionale suddivisa in vari dipartimenti provinciali, tra cui quello di Bergamo, retti da un Ispettore provinciale. Questi deve eseguire i sopralluoghi per verificare lo stato di conservazione dei boschi nei vari comuni della provincia, in particolare vengono controllati i pascoli e i dissodamenti abusivi. Il 20 luglio 1877 viene approvata la nuova legge forestale e il 10 febbraio 1878 esce il relativo regolamento generale. La tutele dei boschi è esplicata nei termini della legge precedente. Una novità è invece la costituzione di Comizi forestali provinciali, organismi a carattere consultivo, istituiti per intensificare il controllo sulle realtà locali e per un maggior coinvolgimento delle amministrazioni locali nelle scelte di pianificazione del territorio. Il Comizio agrario (1) è un organo consultivo che viene affiancato agli ispettori forestali perché possa fornire utili indicazioni sulle effettive necessità del territorio provinciale. I comuni hanno il diritto alla nomina di un membro (2) con capacità di voto nel comitato, ogni atto deliberato doveva essere approvato dall'autorità governativa. La decisione se vincolare o svincolare un bosco spetta all'Ispettore forestale con il parere e la conferma del comitato. Il comitato ha inoltre il potere di redigere il regolamento (3) per la coltura e il taglio dei boschi nella propria provincia. Nel 1880 viene pubblicato il nuovo regolamento di polizia forestale per la provincia di Bergamo. Il regolamento dà indicazioni generali sui pascoli e la raccolta nei boschi; ogni comune compilava poi un regolamento che tenesse conto delle particolarità locali. Nel 1889 entra in funzione un corpo di custodia forestale, analogo alle squadriglie boschive del periodo Lombardo-Veneto, le spese relative al suo mantenimento vengono ripartite fra i vari comuni dove continuano ad essere presenti le guardie boschive (4), nominate dalla giunta, che spesso sono anche guardie campestri.


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