Registri


Storia archivistica
Questa sezione comprende 365 unità, alle quali andrebbero poi aggiunte le diverse decine (soprattutto di piccola mole) all'origine comprese tra il materiale sciolto cartaceo e nello stesso conservate.
Le caratteristiche dei singoli pezzi sono assai varie: si passa dai pochi fogli di piccole dimensioni approssimativamente cuciti e senza copertina, ai registri veri e propri, spesso di grossa mole e comprendenti diverse centinaia di fogli, con legature accurate, solide chiusure e coperte in cuoio sovrimpresso.
La natura dei contenuti e la mancanza di precedenti raggruppamenti o inventari ha reso possibile la suddivisione in sottoserie omogenee (salvo quelle finali nelle quali sono stati inseriti documenti di vario contenuto), di seguito descritte:
1) Inventari e Cartulari: comprende 50 unità (oltre a quelle regestate tra il materiale cartaceo sciolto) di epoca diversa (dal sec. XIII al sec. XX) relative sia agli inventari dei beni (immobili e mobili) che a quelli degli atti e documenti d'archivio (in alcuni casi si tratta di veri e propri cartulari, contenenti la trascrizione o corposi regesti degli atti d'archivio).
Tra questi ultimi appaiono di notevole importanza i tre di epoca più alta, il primo del sec. XIII (I/1), uno del sec. XV (I/2) ed uno del sec. XVI (I/3) sui quali sono trascritti molti documenti non più presenti in originale, relativamente ai quali si è provveduto al regesto (tra il materiale membranaceo) per singolo atto, oltre alla formazione della scheda relativa ai singoli registri.
Va poi ricordato l'inventario, con regesto degli atti, steso nel 1713 dal notaio Giacomo Fratini (o Fratino), già menzionato nell'introduzione all'archivio.
Tra gli inventari dei mobili meritano menzione quelli relativi agli oggetti sacri, argenteria e paramenti della chiesa (dei secc. XVII - XX), che permettono di seguire i processi di formazione e successiva parziale dispersione dell'ingente patrimonio, e quelli dei mobili esistenti presso gli edifici di proprietà (in particolare l'osteria).
2) Protocolli: in totale 21 registri, tutti del sec. XIX (in precedenza non erano formati) nei quali sono riportati, secondo gli usuali criteri, gli atti in arrivo ed in partenza. Verso la fine del secolo, per effetto della consistente riduzione della fabbriceria, tale registrazione venne abbandonata, in quanto non più necessaria.
3) Culto: i 37 registri relativi presentano contenuti non del tutto omogenei, anche se relativi ad oggetti assimilabili: a quelli relativi all'officiatura del tempio (elenchi di messe celebrate o da celebrarsi, convenzioni con sacerdoti ed elenchi degli officianti, antifone) si accompagnano elenchi di elemosine ed offerte, dei benefici, dei lasciti e legati modali, dei voti fatti alla Vergine.
E' presente anche il registro sul quale sono riportate le trascrizioni delle bolle papali relative al diritto di giuspatronato sulla chiesa di cui è tuttora titolare la comunità di Tirano.
4) Estimi e catasti: le sole tre unità sono costituite da un estratto dei beni immobili in estimo alla chiesa, del sec. XVIII, e da due elenchi di beni, con le annotazioni catastali relative, del tardo sec. XIX.
5) Prime note o scartafazzi: costituiscono il primo gruppo di registri contabili, per complessive 25 unità. Sugli stessi sono riportate, in genere in ordine cronologico, ma spesso in modo disordinato e da mani diverse, le prime annotazioni circa il dato e ricevuto; in seguito tali dati venivano riportati, in modo assai più ordinato e completo, sui veri e propri Libri giornali.
6) Libri giornali: si tratta di 48 registri, dal sec. XVI al sec. XIX, sui quali sono trascritte in rigoroso ordine cronologico dagli appositi incaricati tutte le entrate e spese, di qualunque natura, relative alla gestione dei beni e delle attività annesse al tempio, con indicazioni eventuali circa le poste a debito o a credito.
7) Libri mastri: contengono, su pagine affiancate, le annotazioni contabili, rispettivamente di entrata e di spesa, relative ai rapporti con la chiesa di uno stesso soggetto. Ad intervalli venivano poi definiti i conti, con riporto a nuovo del saldo e/o degli avvenuti versamenti in conto o a pareggio. In totale sono 19 registri dei secc. XVI - XIX.
8) Crediti: nelle 10 unità si trovano gli elenchi dei crediti della chiesa nei confronti di vari soggetti; presenza in qualche caso delle relative definizioni.
9) Rese dei conti: i 15 documenti contengono l'esposizione dettagliata, da parte dei deputati alla chiesa all'atto della scadenza del mandato, delle poste attive e passive relative alla gestione. Sono spesso presenti le approvazioni delle rese stesse da parte degli appositi incaricati, eletti dal consiglio dei 36 della comunità di Tirano, patrona della chiesa e proprietaria dei beni relativi.
10 - 11 - 12) Osteria, Monti, Botteghe: i rettori della chiesa gestivano, direttamente o tramite appaltatori, l'ingente patrimonio immobiliare di spettanza della chiesa, che comprendeva tra l'altro un'osteria (due nel sec. XVIII), diverse proprietà montuose e le botteghe circostanti il piazzale del tempio (molte delle quali utilizzate solo nel periodo delle due fiere che si tenevano ogni anno, a San Michele e a Pentecoste).
Delle gestioni relative restano notizie di vario genere relative alla contabilità, riportate sui relativi registri (rispettivamente 5 per i monti, 13 per l'osteria e 13 per le botteghe).
13) Fitti e ricettari: buona parte dei beni della chiesa era investita a locazione o a livello, da parte dei deputati della chiesa, dietro corresponsione di canoni in natura o in danaro. Le scritture contabili relative ai fitti, corrisposti o da corrispondere, alle merci e denari al riguardo ricevuti (talvolta unite a notizie circa elemosine raccolte) sono contenute nei 49 registri relativi ai fitti e negli 11 ricettari (elenchi dei canoni corrisposti).
14) Giornate, spese per interventi specifici e varie: gli amministratori dei beni della chiesa agivano, in alcune occasioni, quali diretti imprenditori, con la realizzazione in economia di opere edili (ponti, acciottolati di strade, pavimentazione della piazza, costruzione di edifici e manutenzione degli immobili di proprietà) o con la diretta coltivazione di terreni, tramite assunzione di operai giornalieri.
Di tali attività è conservata notizia nei relativi registri (in totale 25) comprendenti gli elenchi del personale giornaliero assunto e delle relative retribuzioni e varie distinte e riepiloghi di spese per singole opere realizzate. Sono presenti anche alcuni registri relativi a vendite all'asta di beni offerti in dono alla chiesa e non direttamente utilizzabili.
15) Carte estranee: l'ultima sottoserie comprende atti di varia natura relativi a soggetti diversi dalla chiesa, contenuti in 19 registri.
In particolare vari libri di conti dei membri della famiglia Marinoni (fra cui Tranquillo), probabilmente compresi tra i beni lasciati in eredità alla chiesa dal già prevosto di Tirano Giovan Battista; uno di Cristoforo Della Molinera, che svolgeva attività di follatore alla Rasica; uno di Domenico Della Mariana di Aprica, poi fattosi chierico presso la chiesa alla quale donò i beni; 10 di membri della famiglia Gramatica (in particolare i fratelli Giovan Pietro e Giovan Battista che, provenienti da Bellagio, si trasferirono a Madonna di Tirano dove esercitarono per molti anni attività di commercio collegata con la chiesa, alla quale legarono molti beni).
Alcuni documenti non hanno invece natura contabile: un registro, del tardo sec. XVIII, contiene suppliche ed esposizioni indirizzate alle autorità Grigioni; due altri, sempre della stessa epoca, sono invece relativi a vicende occorse ai padri Barnabiti di Bormio, allontanati dal paese a seguito di un omicidio; uno infine, in lingua francese, costituito da una memoria sull'abbazia di Santa Maria di Pinerolo.

Nessuna unità

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