Patrimonio comunale


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Il titolo di questa serie è stato attribuito in sede di riordino e inventariazione, in quanto non compare tra le "voci" originarie dell'archivio post-unitario. Tuttavia, utilizzando questo titolo in analogia con l'omonimo titolo della sezione "austriaca", da una parte si è potuto riunire due titoli originari della "Rubrica" del 1870, quali "Inventari dei beni comunali" e "Vendite enfiteutiche", dall'altra si è realizzato il contenitore ideale per altri due sottotitoli affini per materia, che però non compaiono nella "Rubrica". Nei sottotitoli "Compravendite" e "Mutui", infatti, sono raccolti fascicoli il cui numero di protocollo non è stato rintracciato sotto nessun'altra voce, neppure affine, della "Rubrica", ma il cui contenuto, tuttavia, andava comunque distinto dal resto della documentazione attinente la materia patrimoniale. Per quanto riguarda il sottotitolo "Inventari dei beni comunali", le "Osservazioni direttive per la compilazione dell'inventario patrimoniale nei comuni", emanate nel 1864, fornivano istruzioni precise per la redazione dei prospetti relativi ai beni immobili e mobili, che accompagnavano, come allegati, il quadro riassuntivo dello "Stato attivo e passivo" del comune. Le voci dell'inventario ed i relativi prospetti allegati, indicati con una lettera dell'alfabeto, erano normalmente i seguenti; per la parte "attiva": beni stabili, esclusi i boschi; boschi cedui e d'alto fusto; diretti domini e livelli attivi (in cui rientrano tutte le vendite enfiteutiche); censi e diritti di decima; capitali dati a mutuo; cartelle ed obbligazioni di debito pubblico; legati, assegni e prestazioni attive; redditi diversi (dai precedenti); effetti mobili (ovvero mobilio e attrezzature degli uffici comunali, ma anche l'abbigliamento e l'armamento della Guardia Nazionale); libri, registri, elenchi, documenti e carte importanti. Per la parte "passiva", invece, si hanno le seguenti voci: capitali debiti; censi, livelli e decime (passivi); legati, assegni e prestazioni (passivi); debiti diversi. Naturalmente, nel caso particolare di Casnigo, e limitatamente al periodo 1865 - 1871, l'unico realmente testimoniato dagli inventari qui conservati, venivano compilate solo le voci che interessavano, e non sempre si ritrova allegato il prospetto corrispondente. Dal punto di vista dell'iter burocratico, gli inventari patrimoniali venivano approvati dalla giunta municipale, che li sottoponeva poi alla superiore approvazione della sottoprefettura di Clusone. Il sottotitolo "Compravendite" raccoglie i fascicoli relativi alla vendita assoluta, o in un caso anche la cessione, da parte del comune a privati di fondi comunali e immobili: spesso sono allegate le relative deliberazioni consiliari, le perizie e le stime, nonché la necessaria corrispondenza con le autorità superiori. Solo in un caso un fascicolo relativo ad una vendita assoluta contiene documenti relativi anche a vendite enfiteutiche. Il sottotitolo "Vendite enfiteutiche" costituisce un naturale seguito dell'identico sottotitolo del "Patrimonio comunale" della sezione "austriaca", anche se, diversamente dal periodo precedente, questa volta non si registrano più le massicce operazioni di locazione perpetua del proprio patrimonio che avevano caratterizzato la precedente amministrazione comunale di Casnigo. La presente serie raccoglie, infatti, singole vendite o progetti di vendita di singoli fondi comunali. Non appare mutata la procedura che anche nel periodo "austriaco" accompagnava le vendite enfiteutiche: dalle iniziali stime sia del fondo posto in locazione perpetua, con relativi disegni e piante, sia delle entrate per le casse del comune derivanti dai canoni "d'affitto" enfiteutici, si passa poi alla relativa deliberazione consiliare. Questa viene sottoposta alla superiore approvazione da parte della deputazione provinciale di Bergamo, la cui autorizzazione è comunicata al sindaco da parte del sottoprefetto di Clusone. A quest'ultima istituzione spettano invece esclusivamente compiti di vigilanza e controllo sulla regolarità dei passi successivi, eventualmente con l'ausilio dell'amministrazione forestale di Clusone. Contestualmente alla fase del progetto di vendita, vengono predisposti i relativi capitolati, che accompagnano poi l'effettiva assegnazione del fondo, al termine di una pubblica asta. Sono qui conservati, inoltre un elenco degli assegnatari ed un prospetto dei fondi assegnati. Un'altra tipologia presente in questo sottotitolo è quella dell'affrancazione o estinzione dei canoni d'affitto enfiteutici, pagati annualmente al comune dai singoli assegnatari dei fondi; la possibilità di tali affrancazioni è favorita dalla legge 24 gennaio 1864, in base alla quale è possibile affrancare i canoni enfiteutici, utilizzando un meccanismo di "scambio" con la rendita dei titoli di stato. Il sottotitolo "Mutui" conserva le pratiche e la corrispondenza relativa alla concessione o all'affrancazione di mutui passivi. Nel primo caso, abbiamo un mutuo concesso da parte di privati, utilizzato dal comune per pagare un prestito nazionale: la deliberazione consiliare relativa viene approvata dal sottoprefetto di Clusone. Nel secondo caso, si tratta di mutui passivi contratti in epoca "austriaca": per l'estinzione di quello concesso dall'Orfanotrofio di Gandino abbiamo l'autorizzazione della deputazione provinciale di Bergamo; per quello a suo tempo concesso dalla fabbriceria parrocchiale di Peia, si ha l'autorizzazione mediante decreto emanato dal Ministero di Grazia e Giustizia e dei Culti. In tutti e tre i documenti qui raccolti abbiamo le annotazioni dell'avvenuta registrazione da parte del Ricevitore dell'Ufficio del Registro di Gandino.

Nessuna unità

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