Controversie


Storia archivistica
La serie è stata in buona parte costituita in occasione del presente riordino per dare una corretta collocazione a documentazione omogenea precedentemente dispersa in vari faldoni. In origine infatti era presente solo un fascicolo, consistente in un numero limitato di atti, che recava la dicitura "atti di pretura".
La documentazione presenta tutto sommato un buon grado di completezza: quasi sempre infatti sono presenti le sentenze relative alle varie cause e solo un numero esiguo di unità è relativo ad atti di causa isolati, per lo più citazioni ed istanze.
La maggior parte delle controversie vede il santuario parte in causa contro vari privati per il recupero di crediti o per il mancato pagamento di fitti concernenti locazioni di beni, in particolare le botteghe. Dalla documentazione risulta che spesso si giungeva a una convenzione tra le parti in causa, convenzione che veniva però regolarmente disattesa e che costringeva il santuario a presentare richiesta, presso la pretura, di esecuzione forzata sui beni dei debitori insolventi.
Alcune unità riguardano invece vertenze sorte in merito a questioni di natura patrimoniale, come una lunga vertenza tra il santuario e gli eredi di Mario Triacca sorta in merito a diritti di passaggio, derivazione d'acqua e costruzione di muri di cinta sulle rispettive proprietà confinanti. I Triacca possedevano infatti un fondo attiguo al prato grande delle fiere di proprietà del santuario.
Una controversia che vede impegnato il santuario per un lunghissimo periodo è quella sorta con gli eredi di Giuseppe Palazzi, il quale nell'anno 1780 aveva donato al santuario un immobile situato in Tirano, in contrada Piazza(1).
Per oltre sessant'anni vi fu un susseguirsi di cause intentate dagli eredi Palazzi al santuario, relative in un primo momento al diritto di proprietà sull'immobile. Successivamente, dopo che il Tribunale d'appello di Sondrio, in data 1804 maggio 11, riconobbe il santuario quale unico proprietario dell'immobile, gli eredi rinnovarono la lite in merito al pagamento delle imposte gravanti sull'immobile ed ai lavori di manutenzione da eseguirsi. Fra la documentazione è presente un'interessante descrizione analitica dell'edificio redatta nell'anno 1857 dall'ing. Ulisse Salis.
Di particolare importanza sono poi gli atti (1867-1878) relativi alla controversia sorta tra il comune di Tirano e il regio demanio in merito alla richiesta di svincolo (vale a dire restituzione) dei beni di spettanza del santuario operata dal comune.
I beni erano stati devoluti al demanio dello stato in applicazione del decreto regio del 1867 agosto 15 n° 3848; il comune ne aveva in seguito richiesta la rivendicazione in applicazione di quanto disposto dal decreto regio del 1869 luglio 27 e tale richiesta era stata approvata con dispaccio ministeriale del 1873 luglio 1.
Completano infine la serie gli atti relativi a due controversie più recenti.
La prima (1898-1917) riguarda la vertenza sorta tra la commissione del culto del santuario e il prof. Emilio Ballarini il quale era stato incaricato di curare la parte grafica di una progettata monografia storico-artistica sul santuario. Il Ballarini ritenendosi danneggiato dal ritardo nella pubblicazione dell'opera chiamò in causa presso il Tribunale civile e penale di Sondrio la commissione del culto.
La seconda vertenza (1900-1922) ha invece per oggetto la mancata restituzione di documenti storici di spettanza del santuario da parte degli eredi di Andrea Ferrari il quale li aveva prelevati per la compilazione di una monografia sul santuario.


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