Consigli e convocati


Contenuto
I Convocati sono assemblee nelle quali tutti i possessori aventi estimo a nome proprio nei registri del censo prendono tutte le deliberazioni necessarie ad avviare il meccanismo del funzionamento del comune. Non tutti possono farne parte: sono esclusi i militari già in servizio, i pupilli, i minori, le donne, gli interdetti. Queste categorie possono, tuttavia, farsi rappresentare da tutori, curatori o comunque legittimi rappresentanti. E' invece totale, dato che per queste categorie è esclusa qualsiasi forma di rappresentanza, l'esclusione dei parroci nei comuni in cui esercitano il loro ministero, dei loro coadiutori, dei possessori che non hanno cittadinanza austriaca, dei debitori del comune e di quelli che hanno una lite pendente con il comune. Il Convocato, che a Casnigo acquisisce la denominazione di "Consiglio comunale" a partire dal 1822, si raduna di norma due volte l'anno e straordinariamente a qualsiasi invito della delegazione provinciale o del commissario distrettuale. Relativamente al numero dei consiglieri, i verbali qui conservati testimoniano una composizione del consiglio di circa 30 consiglieri, compresi i deputati amministratori, con una presenza media alle sedute, che oscilla da un minimo di 12 ad un massimo di 25 persone. Secondo quanto disposto dalla sovrana notificazione del 12 aprile 1816, il consiglio si tiene sempre in luogo pubblico. La prima adunanza si tiene nei primi mesi dell'anno per esaminare l'amministrazione dell'anno precedente nel resoconto che ne fanno i revisori dei conti; nella stessa seduta viene approvato il conto consuntivo dell'anno prima e si procede ad eventuali rettifiche da apportare al conto preventivo riferito all'anno in corso, accogliendo i suggerimenti delle autorità superiori. La seconda adunanza si tiene in autunno e solitamente vi si prendono le seguenti deliberazioni: si nominano i tre deputati amministratori, il primo dei quali eletto in una terna di "primi estimati" del comune; si determina il conto preventivo delle spese e delle imposte comunali per l'anno successivo; si nominano i revisori dei conti; si nominano o confermano gli stipendiati comunali; infine, a partire dal 1823, viene rinnovato annualmente un terzo dei consiglieri. Solitamente il commissario distrettuale attiva l'agente comunale per la convocazione dei singoli consiglieri, mentre un altro avviso indicante gli oggetti all'ordine del giorno viene affisso sulla pubblica piazza. Nel giorno festivo più prossimo al consiglio, il cursore comunale darà avviso, all'uscita dalla chiesa, al termine della messa più solenne, della data e dell'ora dell'adunanza, il cui inizio viene ulteriormente segnalato dal suono della campana. Assistono al consiglio comunale il commissario distrettuale, fino al 1819 "cancelliere del censo", i deputati comunali, l'agente comunale ed il cursore comunale. Il commissario distrettuale, in qualità di rappresentante del Governo, vigila sull'osservanza delle leggi e dei regolamenti, e sul buon ordine di svolgimento dell'assemblea, che, per essere valida, deve registrare la presenza di almeno un terzo dei consiglieri. Le votazioni si svolgono con deliberazione collegiale presa a scrutinio segreto e ogni membro del consiglio ha un solo voto. Alla chiusura dell'adunanza, il protocollo delle deliberazioni viene firmato dal presidente e da due consiglieri, e successivamente trasmesso al commissario distrettuale, il quale poi, a sua volta, lo sottopone sempre alla definitiva approvazione del delegato provinciale.


Dettagli unità (28) Dettagli unità

Link: www.archiviedocumenti.it/archivi/?str=3&prg=8