Carteggio per polizia


Contenuto
Il sottotitolo si compone di otto buste divise in fascicoli annuali che coprono gli anni dal 1797 al 1815. La documentazione è dunque molto ampia sia quantitativamente che dal punto di vista della tipologia degli atti e delle materie trattate. Per quanto riguarda la tipologia, normalmente in ogni fascicolo annuale si trova una parte di carteggio prodotto dalle istituzioni superiori rispetto all'amministrazione locale o diretto alle stesse: per lo più si tratta di istruzioni, ordinanze, comunicazioni relative a tutte le materie di polizia e talvolta riguardanti anche altri titoli quali "militari", "amministrazione", "beneficenza" e "miscellanea" comunque aventi attinenza con la serie in oggetto. Le istituzioni superiori che amministravano le materie di polizia erano inizialmente il pretore distrettuale, il cancelliere censuario, l'amministrazione dipartimentale, il commissario straordinario di governo e in seguito il vice prefetto e il prefetto; i ministeri competenti erano quelli dell'interno e della guerra. A livello locale gli organi preposti all'esecuzione delle leggi e delle istruzioni in materia di polizia erano naturalmente le forze di polizia, ovvero i gendarmi e le guardie nazionali e campestri, il giudice di pace, la municipalità e, soprattutto negli ultimi anni, il podestà in qualità di commissario di polizia. Il resto del carteggio è quello prodotto dalla amministrazione locale nel corso della normale gestione degli oggetti di polizia e su richiesta di privati. Gli atti che si presentano con una maggior frequenza sono i seguenti:
-certificati di moralità, di servizio, di residenza, di indigenza o miserabilità, di assenza dal comune, di iscrizione all'anagrafe rilasciati dalla municipalità o, negli ultimi anni, dal solo podestà;
-licenze di porto d'armi da fuoco, di caccia e di erezione o uso di roccoli e uccellande: richieste da privati alla municipalità o al podestà che le inoltrava presso la prefettura per il relativo rilascio;
-denuncie e querele: presentate da privati contro diversi al giudice di pace che in seguito le inviava al podestà insieme agli atti preliminari dei processi che ne seguivano;
-appelli: richiesti dai giudicati contro le sentenze emesse dal giudice di pace al tribunale di giustizia di Bergamo;
-multe: venivano comminate, soprattutto dal 1811, per contravvenzioni di regolamenti di polizia, ed erano riscosse inizialmente dal giudice di pace che ne rimetteva un terzo al podestà, mentre in seguito venivano versate interamente nella cassa comunale;
-processi verbali: si trattava della documentazione relativa ad un processo in corso che veniva raccolta presso l'ufficio del giudice di pace ed in seguito inviata al podestà per l'emissione della sentenza; talvolta sotto la stessa definizione si intendeva, però, semplicemente il carteggio relativo ad un fatto di polizia di cui si voleva informare il giudice di pace o il podestà per i conseguenti provvedimenti;
-quadri politici: erano le relazioni mensili che a partire dal 1808 venivano trasmesse al vice prefetto per informarlo dei fatti di polizia avvenuti in Gandino.
(s.b.)


Dettagli unità (17) Dettagli unità

Link: www.archiviedocumenti.it/archivi/?str=271&prg=31