Culto


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Così come nella corrispondente serie "Culto" della precedente sezione "austriaca", il soggetto principale in questa serie è la "fabbriceria parrocchiale", istituita anche a Casnigo, come in tutte le parrocchie, al tempo del napoleonico "regno d'Italia", in esecuzione di un decreto emanato nel 1806 dal ministro per il culto. Secondo tale decreto, ogni fabbriceria parrocchiale doveva concentrare in sé tutte le amministrazioni e le "casse" delle varie chiese e confraternite esistenti a quel tempo nella parrocchia. Le competenze di ogni fabbriceria erano "amministrative" in senso lato, in quanto giungevano a toccare anche aspetti quali la stessa celebrazione del culto e gli adempimenti del clero. Nominati dall'autorità civile, i fabbricieri, generalmente nel numero di quattro, duravano in carica per cinque anni; tra di essi veniva eletto un presidente, dopodiché venivano nominati un cancelliere ed un ragioniere; potevano figurare come "impiegati" della fabbriceria anche i sagrestani, gli organisti e persino i cappellani. La legge del 1865 affida al consiglio comunale la nomina dei componenti della fabbriceria, nonché l'approvazione dei conti e dell'amministrazione del patrimonio della parrocchia gestito dalla fabbriceria. Le proposte per le nomine dei "fabbricieri" sono sottoposte all'approvazione superiore del Subeconomo ai benefici vacanti del circondario, con sede a Clusone. Le deliberazioni consiliari relative alle nomine e all'approvazione dei conti della fabbriceria parrocchiale sono sottoposte al controllo della sottoprefettura di Clusone. Buona parte della documentazione contenuta in questa serie è costituita, effettivamente, da comunicazioni e disposizioni che si muovono in questo quadro istituzionale e normativo di riferimento e che si riferiscono a nomine e conti da approvare. Un altro tipo di documentazione è rappresentato anche qui, seppur in modo meno consistente che nella precedente sezione "austriaca", dalle carte che testimoniano l'attività di sostegno esercitata da parte del comune di Casnigo alle spese della fabbriceria e della parrocchia: dai contributi per le feste religiose o in occasione della visita del Vescovo, fino al concorso nella spesa per la costruzione di una nuova casa parrocchiale in contrada "Piazza Vecchia". Infine, sono qui conservati documenti relativi all'attività economica e finanziaria della fabbriceria parrocchiale tesa al reperimento di risorse: la concessione di un mutuo, la vendita enfiteutica di uno stabile di proprietà parrocchiale, oppure la conversione per legge di alcuni beni in titoli di stato.


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