7.6 Tassa arti e commercio


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Il titolo "tasse sulle arti e il commercio" comprende documentazione relativa alla formazione dei ruoli dei contribuenti alla tassa sulle arti e sul commercio, alla tassa sulle professioni liberali, alla tassa per speziali e droghieri. Raccoglie la normativa relativa, i vari ricorsi e rettifiche dei ruoli e le superiori approvazioni.
E' presente inoltre documentazione relativa alle notificazioni degli esercizi per la vendita al minuto . Chi voleva essere abilitato all'esercizio del commercio o di una libera professione aveva infatti l'obbligo di notificarsi presso il comune di residenza. La notifica veniva effettuata con bollettario madre figlia. Nel caso di esenzione per mancato esercizio dopo il primo gennaio la municipalità doveva ritirare la "figlia" di notificazione e riunirla alla "madre".
Annualmente gli abilitati all'esercizio del commercio o di una libera professione dovevano pagare il relativo contributo ("contributo alle arti e al commercio" per commercianti; "contributo alle professioni liberali" per liberi professionisti: medici, speziali, avvocati, notai, eccetera). I ruoli dei contribuenti, compilati a cura della municipalità, erano quindi inviati al prefetto per l'approvazione. La riscossione dei contributi era affidata al ricevitore o esattore comunale che indicava l'avvenuta esazione sul "quaderno di scossa" dove indicava anche le esazioni relative alla tassa personale .
Sono presenti molte richieste di esenzione per cessato esercizio, per trasferimento di residenza o per "miserabilità". Annualmente inoltre veniva presentato al consiglio comunale il "protocollo dei reclami" dei tassati.
La legge sul commercio 26 agosto 1802, applicata attraverso il regolamento del 30 aprile 1804, stabiliva l'esistenza in ogni capoluogo dipartimentale di una Camera primaria di commercio, presso la quale gli esercenti arti e commerci avevano l'obbligo di notificare la propria attività, e di una Camera sussidiaria di commercio presso ogni capoluogo di distretto. La camera sussidiaria di commercio di Gandino venne soppressa nel 1809.
Nel 1808 venne installato anche il Tribunale di commercio dipartimentale, al quale vennero demandate alcune delle funzioni della camera, in particolare per quanto riguarda la materia giudiziaria.
(a.z.)


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