7.3 Imposte


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Il titolo attesta le diverse imposizioni applicate nel comune. Negli ultimi anni del sec. XVIII sono ancora presenti imposizioni di età veneta quali le "taglie basate sulla lira d'estimo", le "taglie di Valle", la "taglia di macina", il "campatico". Ancora nel 1800 si fa riferimento a un tesoriere generale di Valle. A queste tassazioni ben presto subentreranno imposizioni normalmente applicate e con cadenze periodiche quali la tassa prediale, la tassa personale, imposte e sovrimposte comunali e distrettuali e imposizioni "straordinarie" quali il prestito forzoso e altre tasse ("tassa dei 48 denari", "tassa dei sette denari", eccetera), applicate dal governo in casi di emergenza finanziaria. Il tesoriere o ricevitore del distretto prenderà il posto del "tesoriere di Valle".
Le imposte prediali venivano ripartite sui vari comuni del distretto in base agli estimi. Alla corretta distribuzione del carico fiscale presiedeva il direttore generale del censo, che periodicamente disponeva la raccolta dello stato dell'ammontare delle varie imposte raccolte presso i comuni del distretto. Il cancelliere censuario del distretto inviava alle varie amministrazioni le disposizioni relative al pagamento delle diverse imposte. A livello comunale le imposte venivano ripartite fra i vari abitanti sulla base degli estimi e esatte dal ricevitore comunale che indicava i dati relativi su appositi "quaderni di scossa". In base al decreto 10 febbraio 1809 i cancellieri censuari avevano facoltà di richiamare dagli esattori comunali tutti gli atti necessari al controllo della regolarità delle partite d'estimo.
Dal 1804 assume particolare rilevanza all'interno dei fascicoli il carteggio relativo alla formazioni dei ruoli per l'imposizione della tassa personale. I ruoli, compilati spesso con la collaborazione dei parroci, venivano trasmessi dalla municipalità al consiglio comunale per la ratifica. Il consiglio comunale aveva infatti la facoltà di modificare i ruoli in seguito all'analisi delle richieste di esenzione. Erano tenuti al pagamento della tassa personale tutti gli abitanti di sesso maschile di età compresa fra i 14 e 65 anni. Moltissime erano le richieste di esenzione per vari titoli: per titolo di padre di dodici o più figli, per miserabilità, per inabilità al lavoro, per malattia, per raggiunti limiti di età. Spesso a queste richieste sono allegati i certificati rilasciati da parroci e medici.
(a.z.)


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