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L'attività dell'ente si esplicava nella cura dei poveri e nella loro rappresentanza legale davanti all'autorità amministrativa e giudiziaria; nell'amministrazione degli istituti e dei beni confluiti nella Congregazione di carità al fine di erogarne le rendite secondo le norme e la volontà dei suoi benefattori; nell'assistenza e tutela degli orfani, minori abbandonati, ciechi, sordomuti, assumendone la cura nei casi di urgenza. Altre attività specifiche erano quelle derivate dai legati. L'erogazione di elemosine ai poveri del Legato Andrea Giuliani (1) veniva gestita da una speciale commissione composta dal presidente e da un membro della Congregazione di carità, dal parroco, da un parente del legatario. Alle maritande povere veniva data una dote secondo quanto determinato dal Legato Leoni Giuseppe (2), il legato prevedeva anche la celebrazione di 20 messe annue, sussidi per l'istruzione dei poveri, agli infermi e bisognosi e alle puerpere (3). Il Legato Grasselli Luigi (4) aveva come scopo la celebrazione annuale di 10 messe, distribuzione ai poveri e la manutenzione della tomba del testatore. Il Legato Rizzoli (5) prevedeva una distribuzione annua di elemosine ai poveri (6).