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Sotto questo titolo si è ritenuto utile aggregare due titoli originari dell'archivio post-unitario, in realtà assai contigui tra loro: "Censimento" e "Movimento" della popolazione. Con l'unità d'Italia, vengono nuovamente affidate ai comuni quelle competenze, in materia anagrafica e di stato civile, che nel precedente periodo "austriaco" erano state demandate alle parrocchie. Un decreto reale del 15 novembre 1865 concedeva al sindaco di delegare ad un assessore le funzioni di Ufficiale dello Stato civile, eventualmente escludendo gli atti di nascita e di morte, che potevano essere affidati al segretario comunale. Tale delega doveva ricevere l'approvazione del Procuratore del Re, che risiedeva a Bergamo. L'Ufficiale dello Stato civile era responsabile della compilazione dei prospetti riassuntivi rispetto a nascite, morti, matrimoni e cambiamenti di residenza, che mensilmente il comune era tenuto a spedire alla sottoprefettura di Clusone. A norma del decreto del 1865, l'Ufficiale dello Stato civile doveva compilare anche i registri dello stato civile. Per il registro di popolazione vige quanto prescritto da un decreto del 31 dicembre 1864: tali registri dovevano essere sottoposti in prima istanza al controllo della Pretura mandamentale di Gandino, ed in seconda istanza alla vidimazione del Presidente del tribunale di Bergamo. Il registro delle pubblicazioni matrimoniali, invece, doveva essere trasmesso all'ufficio del Procuratore del Re. La presente serie è per lo più costituita dal materiale documentario riferito a tali obblighi e a tali competenze, attinente, quindi, più che altro al "Movimento" della popolazione. E' documentata, tra l'altro, anche la normale attività di rilascio dei certificati anagrafici, compreso il cosiddetto "certificato di povertà". Verso fine secolo, inoltre, si vede aumentare la documentazione relativa al rilascio dei passaporti, in corrispondenza con la crescita del fenomeno dell'emigrazione all'estero. Per quanto riguarda il "Censimento", sono qui raccolte esclusivamente le circolari in merito alla corretta attuazione delle disposizioni ministeriali emanate relativamente ai censimenti del 1861 e del 1871, delle cui operazioni, però, non è rimasta alcuna documentazione.