Istruzione


Storia archivistica
La serie comprende un limitato numero di unità concernenti la scolastica Marinoni di Tirano, istituzione che operò nella seconda metà del secolo XVII e durante il successivo, con il compito di educare ed istruire gratuitamente la gioventù locale.
La scolastica è gestita dalla comunità di Tirano usufruendo delle rendite di un lascito di ben diecimila ducatoni d'oro disposto da Giovanni Battista Marinoni con atto del 16 marzo 1654, confermato poi nel testamento ed approvato dal vescovo di Como Lazzaro Carafino.
I capitoli della fondazione, presenti nella documentazione, fissano in dettaglio le modalità di organizzazione della scuola ed i diritti e i doveri sia del corpo docente che degli allievi, con rigide norme di comportamento che non sempre risultano però nella pratica essere state rispettate.
Giovanni Battista Marinoni è personaggio molto facoltoso, assai eminente a Tirano nel secondo quarto del secolo XVII. Dopo trascorsi non certo edificanti viene chiamato alla prepositura della chiesa di S. Martino, fino al 1636. Alla sua morte lascia ingenti sostanze sia alla comunità di Tirano che alla basilica della Beata Vergine: tra queste l'edificio destinato a sede della scolastica, divenuto poi il palazzo municipale di Tirano, fino ad oggi.
In precedenza tali immobili erano stati, per secoli, occupati dal convento degli Agostiniani; si è reperito, infatti, tra il materiale esaminato, un inventario dei beni del convento e della annessa chiesa di S. Agostino, che si è ritenuto opportuno non separare dalle altre unità componenti la serie, tra le quali era stato già in precedenza collocato.
La documentazione è costituita poi da alcuni inventari di beni di proprietà della scolastica (in particolare mobili e libri), da corrispondenza varia, da atti contabili di diversa natura, da atti di nomina e rinuncia di maestri, oltre che da un abbondante documentazione sulla gestione del fondo di dotazione della scolastica, che era depositato presso il banco di S. Ambrogio a Milano, e da un fascicolo riguardante una lunghissima controversia tra la comunità di Tirano ed alcuni insegnanti della scuola, tra i quali in particolare Bartolomeo Tognolini.
La lite, che ha per oggetto il pagamento di salari per prestazioni che il Tognolini asserisce essere state rese e che la comunità contesta, si sviluppa attraverso vari gradi di giudizio: da quello pretoriale a Tirano, a quello vescovile a Como, a quello finale innanzi al senato di Milano. Anche se mancano notizie documentate circa l'esito definitivo della causa, l'esistenza di documentazione relativa all'obbligo di pagamento di somme agli eredi del Tognolini fa supporre che la comunità sia restata in qualche misura soccombente.
Numerose sono le notizie che si possono trarre dagli atti della controversia sull'esistenza ed il funzionamento delle istituzioni scolastiche attive in quegli anni a Tirano.
Nella seconda metà del secolo XVIII la scolastica Marinoni, che era già andata declinando in precedenza, ha il definitivo tracollo e la comunità di Tirano chiede allora l'autorizzazione per erigere, in luogo della stessa, un collegio di padri Somaschi, come testimonia il carteggio (1793 - 1796) con il priore provinciale dell'ordine che, alla fine, dichiara la propria impossibilità al trasferimento a Tirano. Le successive vicende storiche impedirono ogni ulteriore tentativo di reviviscenza della scolastica.


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