Gride ed ordini


Storia archivistica
La serie comprende atti emanati dal podestà di Tirano dal 1512 al 1797, nell'epoca, usualmente denominata "periodo grigione", in cui la Valtellina fu soggetta al dominio delle Tre Leghe dei comuni dell'Alta Rezia(1).
Sotto il profilo amministrativo e giudiziario la valle viene divisa in cinque giurisdizioni, di cui tre terzieri, presso ognuna delle quali ha residenza un podestà, con funzioni di funzionario del governo grigione e, in genere, giudiziarie.
All'incarico, che ha la durata di due anni, sono chiamati, a turno tra le comunità interessate (seguendo criteri di rotazione assai rigidi dall'inizio del secolo XVII in poi), cittadini dello stato delle Tre Leghe.
Tirano è il capoluogo del terziere di sopra, che comprende tutte le comunità da Sondalo a Bianzone compresa, e quindi sede podestarile.
Gli atti esaminati presentano una notevole varietà quanto a contenuto, mentre sono abbastanza omogenei per quanto attiene al processo di formazione e alla struttura.
Il podestà, su istanza di eventuali interessati o "ratione offitii", emana il provvedimento, che è solitamente steso dal suo cancelliere (spesso un notaio del luogo) e che è quindi pubblicato dal servitore del podestà e, se necessario, notificato ad eventuali diretti interessati.
L'articolazione delle gride è quella classica; compare all'inizio l'intestazione solita, quindi l'indicazione degli istanti e l'oggetto della richiesta; poi la pronuncia "si fa pubblica grida ed espresso comandamento", nella quale vengono enunciati i comportamenti vietati e precisate le pene da infliggere ai contravventori ed il relativo riparto. Seguono la datazione cronica e topica (se non presenti all'inizio) e le sottoscrizioni di rito, solitamente da parte del cancelliere e, non sempre, le "relate" di pubblicazione.
Vari sono gli oggetti delle gride, come già osservato. In alcuni casi si tratta di divieti emanati ad istanza di privati ed evidentemente aggiuntivi ed integrativi delle disposizioni degli statuti delle singole comunità, di esercizio di attività sui fondi privati (di passaggio, di taglio di erbe o alberi, di danneggiamenti in genere); in altri casi i provvedimenti hanno invece un contenuto e una portata più generale e sono emanati su richiesta dei decani delle comunità interessate (esempio, la bollatura di pesi e misure, la fissazione dei prezzi dei generi alimentari o i bandi della vendemmia) o su autonoma iniziativa del podestà (ad esempio, le gride sul corso delle monete); diverse sono evidentemente, nei vari casi, le pene e le modalità di riparto.
Va sottolineato che nel periodo compreso tra il 1620 ed il 1639 (dall'unità 811 alla 835) l'incarico di podestà, o di luogotenente della podesteria, viene affidato in genere a notabili valtellinesi.
Compaiono pure, in tale periodo, figure istituzionali inusuali (ad esempio, "propodestà di Tirano e Sernio" o genericamente "propodestà" o "luogotenente") a riprova delle difficili condizioni in cui la valle si trova. Le gride sono, in tale periodo, quasi esclusivamente di natura penale, con previsioni di pene assai crude, tra cui addirittura la morte.
Dopo il ritorno dei grigioni, nel 1639, compaiono delle gride assai articolate contenenti una serie di precetti di natura amministrativa e penale, integrative delle disposizioni degli statuti di Valtellina, definite "gride generali" ed emanate in genere da ogni podestà immediatamente dopo l'insediamento.
Da tenere presente, per una corretta datazione cronica del materiale costituente la serie, che fino al 1620 è usato, in valle, il calendario giuliano e che fin verso la fine del sec. XVIII si segue il criterio della natività.


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