Affittanze boschi e pascoli


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Questo titolo è il risultato dell'accorpamento di due titoli originari della "Rubrica" del 1870, operato non solo perché contenente materiale documentario estremamente affine, ma anche perché nel corso dell'inventariazione risultava che alcune unità della serie "Affittanze boschi" potevano contenere anche alcune pratiche tipiche della serie "Affittanze segabole". La presente serie, così costituita, contiene quindi due tipologie fondamentali di documenti: da una parte quella relativa alla locazione dei fondi boschivi del comune o alla vendita del legname proveniente da questi, dall'altra quella relativa alla locazione delle cosiddette "segabole", ovvero i prati da taglio, anch'essi di proprietà comunale. Il primo tipo di materiale è sicuramente quello la cui consistenza testimonia ancora una volta l'importanza che il bosco rivestiva nell'ambito delle risorse e delle attività economiche del comune di Casnigo; per un'analisi o lettura di questo aspetto della vita socio - economica questa parte dell'archivio è da considerare come il seguito naturale del materiale raccolto sotto il titolo "Agricoltura" della precedente sezione, alla cui scheda introduttiva si rimanda. La locazione dei numerosi boschi comunali era di durata decennale, mentre era annuale quella dei circa cento appezzamenti di prati da taglio comunali; questi ultimi appaiono situati tutti in località "Al di là del Serio". Il comune di Casnigo era tenuto a pagare le imposte che gravavano su quanto ricavato sia dalla riscossione dei canoni d'affitto sia dalla vendita diretta di legname; per quest'ultima la tassa è dell'8% sul ricavato. Sia le locazioni che le vendite di legname vengono prima deliberate dal consiglio comunale, per il quale sono state precedentemente approntate le relative perizie e stime dei valori e degli importi ricavabili da tali contratti. Dopodiché, ricevute le necessarie autorizzazioni, si passa alla procedura per il pubblico incanto sia delle locazioni che, talvolta, del legname venduto a lotti. I verbali di assegnazione sono spesso accompagnati dai relativi capitolati. Il quadro istituzionale di riferimento è composto sia dall'autorità governativa della Sottoprefettura di Clusone, sia dai poteri di vigilanza e controllo che, prima, fino al 1864 vengono esercitati dal "Sottoispettore ai boschi", successivamente dalla "Regia guardia generale del Distretto Forestale", ed infine, a partire dal 1869, dal Regio Ufficio Forestale e dall'Agente Forestale, tutti organi aventi sede circondariale a Clusone. Il quadro normativo resta ancora quello dettato dalla legge napoleonica del 1811, fino alla promulgazione della nuova legge forestale del 20 giugno 1877, e alla pubblicazione del relativo regolamento attuativo, il 10 febbraio dell'anno successivo. La novità di questa legge sta nell'istituzione di Comizi forestali provinciali, di cui però non v'è traccia nella presente serie, i quali mirano allo stesso tempo ad un maggior controllo sulle realtà locali e ad un maggior coinvolgimento delle amministrazioni locali nelle scelte di pianificazione del territorio. E' sempre l'ispettore forestale che decide quali siano i boschi da svincolare e quelli da mantenere vincolati, ma ora è necessario sentire il parere del Comizio forestale. Nel 1880 esce il nuovo regolamento di polizia forestale per la provincia di Bergamo, approvato dal Consiglio provinciale. In esso vengono, fra il resto, espressi precisi divieti relativi alla costruzione di edifici industriali in prossimità dei boschi senza il permesso del Comizio forestale, che darà eventuale autorizzazione di concerto con l'autorità comunale e l'ispettorato forestale. Il regolamento dà poi indicazioni generali sul pascolo e sulla raccolta nei boschi, ad esempio il divieto assoluto per il pascolo delle capre. Ogni comune stila poi un proprio regolamento, che tenga conto delle peculiarità locali: a Casnigo, per esempio, vengono comunque designate delle località adibite al pascolo delle capre. A livello comunale, inoltre, continua ad essere presente la guardia boschiva, la cui nomina è di competenza della giunta municipale. Infine, fra le altre attività documentate in questa serie spiccano le seguenti: la bollatura degli alberi novelli, detta anche "martellatura degli allievi" e, verso gli ultimi anni, l'approvvigionamento da parte del comune di piante utilizzate per la riforestazione.


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