Dazio di macina


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Per quanto riguarda il meccanismo di esazione del dazio di macina si rimanda a quanto già spiegato nell'omonima serie dell'Archivio del comune. In questa sede va ricordato che la Valle aveva un ruolo di intermediazione fra i suoi comuni e la città di Bergamo: il dazio macina veniva infatti ripartito dalla Valle fra i vari comuni, riscosso poi localmente dai tesorieri dei comuni stessi e quindi versato alla tesoreria della valle che lo destinava a sua volta alla camera fiscale di Bergamo, trattenendone una quota a sé spettante. Questo percorso si può chiaramente ricostruire grazie al registro del 1790 contenuto appunto in questa serie, costituita da solo tre unità. Per il resto la documentazione relativa al dazio macina riguarda soprattutto note di riparto tra i comuni.


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