Estimi


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L'estimo è sostanzialmente l'operazione di stima del reddito di ogni cittadino, necessaria per operare qualsiasi prelievo fiscale. Le autorità centrali della Repubblica stabilivano l'ammontare generale della somma da incamerare annualmente, che veniva suddiviso in "caratti" per ogni circoscrizione territoriale (corpo contributivo) in proporzione al reddito globale presunto di questa. Naturalmente l'estimo serviva anche per le imposizioni locali. La determinazione dei redditi era effettuata dagli estimatori, ai quali dovevano essere presentate le polizze contenenti le generalità del capofamiglia e la sua professione, la composizione del nucleo familiare, indicazioni sul possesso di beni mobili ed immobili (di questi si doveva fornire una dettagliata descrizione comprendente oltre l'estensione anche la qualità del terreno, la presenza di edifici, i confini -o coerenze- ed eventuali fitti ed oneri), nonché l'elenco di eventuali debiti e crediti. La polizza si concludeva con una formula di giuramento. Accanto a questo tipo di estimo, definito generale, dal 1574 si affianca anche il cosiddetto "estimo volante", cioè la stima dei redditi percepiti dall'esercizio del commercio, delle arti e in seguito anche dell'industria. In base alle polizze gli estimatori assegnavano a ciascun contribuente una cifra d'estimo, che non costituiva l'ammontare delle imposte, ma il moltiplicatore sulla base del quale tale ammontare doveva essere calcolato in occasione di ogni imposizione.
A Gandino il consiglio di credenza eleggeva ventiquattro estimatori, il cui operato era sottoposto alla verifica di dodici sovraestimatori, eletti contestualmente. Gli estimatori si dividevano in tre bine, ad ognuna delle quali ogni contribuente doveva presentare copia della polizza. Per evitare gli abusi, la cifra d'estimo assegnata era pari alla media delle tre cifre d'estimo proposte da ciascuna bina. Questa operazione veniva chiamata "interzo" ed era effettuata da appositi interzatori, nominati sempre dal consiglio di credenza, a loro volta sottoposti a verifica di sovrainterzatori.
Disposizioni provenienti da vari livelli relative agli adempimenti per la compilazione degli estimi, specialmente alcune riguardanti la questione dei forestieri, che avevano un trattamento fiscale diverso, sono reperibili nella serie 1.2 ("Ordini").
La serie è composta da 95 unità, principalmente registri, che in occasione di rifacimenti dell'estimo erano compilati riportando le polizze, ma nella maggior parte segnalando semplicemente le stime (espresse ovviamente come cifre d'estimo), nonché i registri di interzo. Oltre a questi ci sono alcuni fascicoli che riguardano aspetti particolari, come l'estimo dei forestieri, dei beni comunali, gli estimi mercantili; inoltre, raccolte per secolo, polizze sparse, annotazioni e appunti, richieste di correzione spesso accompagnate da copie di atti relativi a cambiamenti patrimoniali.


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