Requisizioni di militi e di armi


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Con i termini "alloggiamento" e "forniture militari" originariamente si intendevano le prestazioni in natura, cioè l'obbligo da parte degli abitanti dei diversi comuni di fornire vitto e alloggio ai militari e ai rispettivi cavalli in tempo di guerra. Dal 1494 tali prestazioni vennero distinte in "tasse dei soldati", dirette al vitto, e "ordine di banca" per quanto riguardava l'alloggiamento e la fornitura di utensili. In seguito in alcuni comuni queste contribuzioni vennero trasformate in un'erogazione in denaro da parte degli abitanti ai militari ed assunsero l'aspetto di quella che con un termine moderno potremmo definire un'imposta diretta. I soldati, infatti, potevano ottenere le cibarie e i foraggi ad un prezzo più basso di quello di mercato; perciò i comuni preferivano accordarsi con loro somministrando mensilmente il denaro corrispondente alle prestazioni. La diffusione di questa pratica venne sancita legislativamente con l'introduzione delle cosiddette "tasse dei soldati".
La serie é formata da due unità, la prima riguarda il pagamento di un soldato inviato a prestare il servizio militare, la seconda la requisizione delle armi da fuoco da parte dei Francesi al termine delle ostilità in valle, agli inizi di aprile del 1797.


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