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Il comune di Branzi appare proprietario di una propria "casa" che ospitava le riunioni di consiglio (dai sindicati si trae "nella casa del detto comune", "nella casa propria del comune de Branzi", "nella casa di raggione del comune de Branzi").
I registri dei sindicati testimoniano già nel luglio del 1769 un primo intervento: "Li sindaci attuali propongono se si debba fare e ponere nella sala della suddetta casa di ragione del detto comune ove radunasi il consiglio le panche seu sedili d'attorno alla medesima sala; di più una scansia seu credenza adatta per riponervi dentro tutte le carte e libri spettanti ad esso comune, e anche tutto ciò concerne e sia spetante ad esso, la qual scansia abbia due diverse chiavi da dover tener due sindaci seu reggenti per essere il tutto fedelmente custodito e tenuto in buon metodo et ordine; inoltre dover far una tavola o tavolino con cassetto pure con chiave da tener il scrivano seu cancelliere per tenersi in particolare il libro de sindicati et altro che concernesse al medesimo e tutto da esser fatto nella maniera più proporzionata e congrua" (1).
Sette anni più tardi si provvide ad una nuova risoluzione: "Li sindaci di Branzi voliono incantare ed al publico incanto deliberare la fabrica da farsi nella casa di raggione del comune suddetto coma al sindicato sotto il giorno 23 luglio 1769: prima che labocatore che rilevarano detta fabrica debbano refare il suolo di detta stanza ove si radunano il concilio e metterlo piano a livello; secondo che siano fatte le banche atorno a detta stanza et quella del scrivano che siano fatta distinta dalle altre;
terzo che si faccia un armaro di altezza brazzia 4.2 et di largezza brazzia 3.2 con la facciata di larice e con due ante et quatro lame e con sua colona in mezo e ben incornizato et con due chiave diferente luna dal altra; quarto che tutto quello che fa di bisogno per fare la sudetta fabrica siano legniami assi chiodi lame chiavi siino obligato labocatore a meterli il tutto" (2).
La casa comunale venne abbattuta alla fine degli anni Trenta del XIX secolo per far posto ad un nuovo edificio, a sua volta ampliato e modificato sul finire del secolo.