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Le 47 unità della serie coprono un arco cronologico piuttosto ampio, documentando per buona parte del secolo le operazioni di leva e il rapporto fra istituzioni militari, amministrazioni locali e sudditi.
Ricorrenti sono le note spese per l'alloggiamento della gendarmeria (in età austriaca); i tentativi di evitare la coscrizione da parte di famiglie che dichiaravano l'importanza del lavoro dei giovani richiamati alle armi per il loro sostentamento; le liste di leva; il carteggio con le autorità superiori locali (imperial regio commissario distrettuale) e centrali (prefettura e distretto militare di Bergamo); le circolari delle stesse autorità (oltre a quelle citate, il ministero della guerra).
Da segnalare nell'ultimo quarto di secolo le frequenti comunicazioni del passaggio e/o acquartieramento di formazioni militari in esercitazione. Si trattava in genere di battaglioni provenienti dalla Valtellina (Chiavenna, Sondrio, Mornegno) attraverso il passo di San Marco che in genere si fermavano in paese per due o tre giorni, durante i quali dovevano essere riforniti, e proprio a queste necessità fanno in genere riferimento gli avvisi che le autorità militari inviavano.
Dalla documentazione emerge, oltre ad una situazione umana e sociale spesso piuttosto difficile (confermata dall'elevato numero di riformati per problemi fisici), una diffusa insofferenza verso il pesante carico del servizio militare, che privava per anni le famiglie dei loro figli.