Erogazione di medicinali


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La Congregazione di carità appaltava la fornitura di medicinali al farmacista Andrea Appiani di Valtesse (1). La somministrazione era regolata da un capitolato in cui venivano indicate la durata dell'appalto, solitamente biennale, la somministrazione dei medicinali, che doveva essere effettuata in qualsiasi ora del giorno e della notte. Le persone che ricevevano i medicinali dovevano essere iscritte nell'apposito elenco dei poveri ammessi alla cura gratuita. Per poter ritirare i medicinali bisognava presentare una ricetta firmata dal medico e talvolta da un membro della Congregazione. Qualora il farmacista prescelto, che doveva essere un farmacista titolare di farmacia, avesse cessato l'esercizio era obbligato a far continuare al suo successore la distribuzione fino alla scadenza del contratto. La liquidazione delle spese dei medicinali veniva fatta ogni mese sulla base di un prospetto corredato dalle ricette; il pagamento veniva fatto semestralmente. In caso di inadempienza di qualcuna delle condizioni poste nel capitolato, l'amministrazione poteva rescindere il contratto. A garanzia dell'adempimento dei suoi obblighi il farmacista non pretendeva il pagamento dell'importo del trimestre scaduto, sino alla presentazione della specifica del trimestre successivo.


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