Piante


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La Misericordia prima e la Congregazione di carità dopo mettevano all'asta le piante (gelsi, viti, castagni ecc.) che si trovavano nei fondi di proprietà e che intendevano tagliare od estirpare e da cui intendevano trarre un guadagno. Prima di indire l'asta venivano pubblicati degli avvisi in cui si specificava il numero delle piante che si intendeva porre all'asta, la qualità della legna e la base dell'asta. Le condizioni dell'asta venivano spiegate in modo esteso in un capitolato. Per potervi partecipare a queste aste bisognava presentare un deposito in denaro. Il legname veniva deliberato al migliore offerente partendo da un prezzo di stima che veniva indicato nell'avviso e che era stabilito da una perizia fatta eseguire dall'ente. Le piante dovevano essere estirpate (o tagliate al piede, secondo il capitolato) e trasportate a carico del deliberatario. Egli doveva rispondere degli eventuali danni provocati al fondo, o ai fondi vicini, in cui si trovavano le piante; l'estirpazione doveva avvenire entro una data fissata. Le piante soggette al taglio o all'estirpazione venivano marchiate con l'impronta del martello del pio luogo. Il pagamento veniva effettuato in contanti prima di estirpare le piante, il giorno stesso in cui l'autorità tutoria comunicava la sua approvazione. Anche le spese dell'asta risultavano a carico del deliberatario.


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