Luigi e Francesco Cucchi


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Storia archivistica
Il fondo in oggetto è stato donato nel 1983 al Comune di Bergamo da Carla Bordogna Fagioli, nipote di Luigi Cucchi, ma già nel 1958 deve essere stato sottoposto ad un primo esame con il deposito della documentazione in locali messi a disposizione dalla Banca Popolare di Bergamo (nella corrispondenza tra Carla Bordogna e l'avvocato Vittorio Polli, si scrive che l'incaricato per "completa classificazione" dei documenti sarebbe stato il professor Agazzi, allora (1958) conservatore del Museo archeologico di Bergamo; vedi n. 1746 e Inventari del Museo 6-14). Questo rilievo insieme a quelli ricavati dagli studi condotti da Alessandra Colleoni e Giuseppina Mazzola inducono a pensare l'archivio sia attribuibile a Luigi Cucchi: lui lo ha formato conservando anche documentazione del fratello.
Il Fondo Luigi e Francesco Cucchi non è quindi costituito esclusivamente da documentazione prodotta o ricevuta dai fratelli Luigi e Francesco, ma contiene anche nuclei epistolari estranei alla corrispondenza dei due fratelli. Per questo motivo l'accesso alle informazioni dell'archivio deve in prima analisi essere guidato da una struttura che, nel caso dell'epistolario è rappresentata dall'elenco dei corrispondenti. A questo elenco, prima collocato in coda al Catalogo, per questo motivo, è stata data rilevanza primaria. La nuova struttura, che inoltre separa tutto ciò che è epistolario dal resto della documentazione, costituisce una scelta che permetterà in futuro di capire meglio la fisiologia del fondo e di rendere immediatamente possibile la connessione delle informazioni in esso contenute con altri archivi privati dello stesso periodo. Allo stato attuale, grazie alle liste degli indici, questa connessione è già possibile con i fondi della medesima sezione.
Con questa correzione organica si è ritenuto di riportare quindi in maggiore evidenza il carattere privato del fondo e di impedire in futuro disordini e rimaneggiamenti. Si aggiunga in fine, come già sopra scritto, che il fondo non era condizionato e diverse erano le lacune mostrate dal Catalogo.
Date le caratteristiche del tipo di trattamento dei dati eseguito nell'intervento in oggetto non è stato fatto alcun intervento sugli elementi "intrinseci" della descrizione delle unità dell'archivio (il fondo era appena stato "catalogato"), ma si è operato esclusivamente "dall'esterno" per inserire la struttura del fondo in quella del complesso archivistico che si andava delineando e per allineare la resa informativa dei dati a quella dei fondi che si inventariavano per la prima volta.
Le schede riferite alle singole unità archivistiche identificate pertanto conservano ancora l'originale descrizione del contenuto e tutte le proprietà di scala descrittiva adottate in precedenza. Ogni scheda dell'Epistolario nel campo contenuto è preceduta dall'indicazione del mittente e del destinatario. Si aggiunga infine che tale intervento è stato soprattutto di carattere informatico, prima che di ordinamento. Alla documentazione come già scritto è stata data una nuova condizionatura.

Nessuna unità

Link: www.archiviedocumenti.it/archivi/?str=1&prg=3