Comune di Pagazzano (sec. XIV-), Pagazzano


Tipologia: Ente (Comune)

Sede: Pagazzano

Profilo storico-biografico: Nel 1186 l'imperatore Federico I detto il Barbarossa, assegnò al comune di Milano i territori di Rivolta, Casirate, Agnadello, Pandino, Misano, Varate, Paradino, Fornovo, Comazano, Gardella, Rivera, Calvenzano, Arzago, Roncadello, Prada, Vidalengo, Pagazzano, Caravaggio, Pontirolo, Brignano ed altri siti tra il fiume Adda e l'Oglio, già tenuti, in passato dal comune di Treviglio (1). In epoca successiva, durante il XII secolo, Pagazzano e il suo territorio, furono possedimento dei Torriani, quando Filippo della Torre fu Signore di Milano, e, successivamente, dei Visconti. Dopo la morte di Giovanni Visconti (1354) e la divisione tra i suoi figli Matteo, Galeazzo e Bernabò il territorio di Pagazzano, con tutta la Gera d'Adda, divenne possedimento di Bernabò e poi di Gian Galeazzo, che, nel 1386, donò il possedimento alla moglie Caterina. I passaggi di proprietà del feudo di Pagazzano sono documentati dal 1413 al 1454 nell'archivio della Famiglia Visconti di Brignano: la conferma del possesso a Bartolino Zamboni da parte di Filippo Maria Visconti, duca di Milano la donazione da parte di Francesco Sforza ai fratelli Sagramoro II, Pietro, Francesco e Ambrogio Visconti e ai loro discendenti (2). Il feudo di Pagazzano seguì le vicende di Sagramoro II di Brignano. Questi sospettato di simpatie per Francesco Sforza venne prima spogliato del possedimento di Pagazzano e poi lo riacquistò in seguito nel 1449 con concessione del Doge di Venezia, dopo la cessione che ne fece Francesco Sforza a Venezia (per averne goduto l'appoggio contro la Repubblica Ambrosiana) (3). Dopo la battaglia di Agnadello nel 1509, il feudo di Pagazzano fu sottoposto alla giurisdizione del Ducato di Milano, rimanendo possesso dei Visconti di Brignano. Il territorio di Pagazzano nei secoli XV e XVI data la sua collocazione al confine con la provincia di Bergamo, il più occidentale dei territori sottoposti alla Serenissima, era la prima frontiera del Ducato milanese e naturale teatro di tutte dispute e liti confinarie tra il Ducato e Venezia. Il possedimento del castello era di grande importanza strategica per il presidio del territorio (4). Dal punto di vista amministrativo, in Antico Regime, il comune era sottoposto alla giurisdizione di un podestà, non residente, nominato dal feudatario. Il comune era amministrato da un consiglio particolare formato da due sindaci e da due rappresentanti dei maggiori estimati. I sindaci venivano eletti annualmente con sorteggio. A metà Settecento risultavano salariati del comune anche un console, un astante, un campanaro, un postaro del sale, un organista, un medico e un sepoltore. A quella data il comune era popolato da 450 abitanti (5). La riforma del 1755 organizzò il comune secondo il dettato generale previsto per l'amministrazione dei comuni (6). Nel 1757 venne inserito nella pieve di Gera d'Adda (7). Con la riforma del 1786 il comune di Pagazzano venne assegnato alla Delegazione XXV della Gera d'Adda Superiore che faceva parte della Provincia di Lodi (8). La nuova distrettuazione del 1791 riportò Pagazzano nell'ambito della Provincia di Milano nel Distretto XVI (9). Con l'avvento della prima Repubblica Cisalpina (10) Pagazzano venne collocato nel distretto XVI di Brignano del Dipartimento dell'Adda nel marzo 1798 (11) e successivamente del Distretto XVII della Roggia Nuova nel settembre successivo (12). L'articolazione e le funzioni delle amministrazioni vennero ulteriormente definite dalla successiva legge sull'organizzazione delle municipalità (13). Nel sistema della Repubblica Cisalpina e del successivo Regno d'Italia (1797-1805), il territorio venne diviso in dipartimenti, i dipartimenti in distretti, i distretti in cantoni, i cantoni in comuni. I funzionari preposti al dipartimento, al distretto e al cantone erano nomina statale. Pagazzano faceva riferimento al Commissario del potere esecutivo, poi prefetto del Dipartimento del Serio di Bergamo, al Viceprefetto di Treviglio e al Cancelliere censuario Treviglio. Il comune era governato da una Deputazione comunale o municipalità, organo esecutivo del convocato o del consiglio comunale. In quanto comune di III classe con meno di i 3.000 abitanti aveva una deputazione comunale di 3 membri e un convocato costituito dall'assemblea generale di tutti i possidenti del comune, ai quali si univano i padri di famiglia di età superiore ai 35 anni. I convocati nominavano la deputazione comunale. Con il Regno d'Italia furono cancellate tutte le cariche elettive e le cariche locali venivano nominate dalla Prefettura. Nel maggio 1801 fu inserito nel distretto III di Treviglio (14), mentre nel giugno 1804 passò nel distretto X della Roggia Nuova (15). Fu poi inserito nel cantone I di Treviglio del distretto II omonimo per essere infine aggregato a Caravaggio nel gennaio 1810 (16). Con l'attivazione dei comuni della provincia di Bergamo, in base al compartimento territoriale del Regno Lombardo Veneto, venne collocato, con 651 abitanti, nel distretto X di Treviglio (17). Nel 1853 il comune di Pagazzano venne inserito nel distretto XI (18). Nel sistema di Governo Lombardo Veneto il territorio fu diviso in province, le province in distretti, i distretti in comuni. I funzionari preposti alle province e ai distretti erano di nomina statale. Pagazzano era comune di III classe amministrato da un convocato generale che si riferiva immediatamente al cancelliere del censo (poi commissario distrettuale) di Treviglio il quale a sua volta faceva riferimento alla Delegazione Provinciale di Bergamo. In seguito all'unione temporanea delle province lombarde al regno di Sardegna, in base al compartimento territoriale stabilito con la legge 23 ottobre 1859, il comune di Pagazzano era retto da un consiglio di quindici membri e da una giunta di due membri. Fu incluso nel mandamento I di Treviglio, circondario II di Treviglio, provincia di Bergamo. Alla costituzione nel 1861 del Regno d'Italia, il comune aveva una popolazione residente di 902 abitanti. In base alla legge sull'ordinamento comunale del 1865 il comune veniva amministrato da un sindaco, da una giunta e da un consiglio (19). A livello comunale venne attuato un sistema misto, che prevedeva la nomina statale del sindaco e la formazione del consiglio tramite elezioni. Ogni comune aveva un segretario comunale, che era nominato dal consiglio. Con la legge del 4 febbraio 1926, n. 237 veniva introdotto l'istituto del podestà di nomina regia, che sostituiva gli organi elettivi (sindaco, giunta, consiglio). Il podestà durava in carica 5 anni e poteva essere trasferito da un Comune all'altro della Provincia. La introduzione dell'istituto podestarile venne attuato prima nei comuni fino a 5.000 abitanti e successivamente, col R.D.L. 3 settembre 1926, n. 1910, venne esteso a tutti i Comuni senza, però, la possibilità di trasferimento del podestà per i Comuni con popolazione superiore ai 20.000 abitanti o capoluoghi di provincia. Con tali cambiamenti venne completamente sostituito il sistema delle elezioni con quello della nomina dall'alto e l'amministrazione venne affidata a funzionari del regime. Il R.D.L. 4 aprile 1944, n. 11, in seguito alla caduta del fascismo, disciplinò l'amministrazione dei Comuni, in attesa di poter tornare al sistema elettivo. Tale D.L. disponeva che ogni Comune aveva un Sindaco e una Giunta municipale la quale esercitava anche le competenze spettanti al Consiglio a norma del T.U.1915; sindaco ed assessori venivano nominati dal prefetto che aveva facoltà di revocarli in caso di inadempienza di doveri d'ufficio. La successiva legge 24 febbraio 1951, n. 84, Norme per la elezione dei consigli comunali, lasciava al consiglio comunale la facoltà di stabilire il numero degli assessori, rispetto alla composizione della Giunta municipale. Con l'articolo unico della legge 22 marzo 1952, n. 173, vennero modificate le norme per l'elezione del Sindaco per la quale occorreva la presenza della metà più uno dei consiglieri in carica. La legge 23 marzo 1956, n. 136, in modifica del T.U. 1915, stabilì il ritorno al sistema del numero fisso degli assessori municipali. Tutte le suddette norme sono state, poi, rifuse nel vigente T.U., per la elezione dei consigli comunali, approvato con D.P.R. 16 maggio 1960, n. 570 (20).

Note: (1) Vedi Archivio storico comunale di Treviglio, unità n.2. Inventario dell'Archivio storico comunale di Treviglio a cura di A. Piscitello (Archimedia s.c.). (2) Archivio Secco, Carte estranee e privilegi, sc. III, 249, Civica Biblioteca Mai di Bergamo. (3) Archivio della Famiglia Visconti di Brignano, E - Atti notarili, acquisti e vendite fatti nel territorio di Brignano, 5-29, inventario a cura di Giampiero Carotti e Francesca Berardi (Archimedia s.c.). Il fondo è ricco di notizie sul feudo di Pagazzano. (4)Per avere un quadro degli eventi legati alle successioni nella proprietà del castello si veda l'URL http://www.castellodipagazzano.it/storia.html. Dopo il possesso della Famiglia Visconti di Brignano, viene acquisito dalla famiglia Bigli e trasferito al marchese Tiberio Crivelli, che nel 1759 aveva sposato Fulvia Bigli (vedi URL http://www.lombardiabeniculturali.it/archivi/soggetti-produttori/famiglia/MIDD00017D/). Presso l'Archivio di Stato di Milano è depositato il fondo relativo ai possedimenti familiari di Pagazzano dal 1449 al 1965: La documentazione si riferisce alla gestione dei beni patrimoniali siti in Pagazzano: possessi territoriali e possessi relativi ad acque e terreni coltivati e relativa amministrazione; rapporti di casa Crivelli con i coloni, precari per forniture di acqua o luce e convenzioni diverse con i fittabili (vedi URL http://www.lombardiabeniculturali.it/archivi/soggetti-produttori/famiglia/MIDD0000F3/ e http://www.lombardiabeniculturali.it/archivi/complessi-archivistici/MIBA002D1E/ ) (5) Archivio di Stato di Milano, Catasto, cart. 3023-3025; 3059-3074, risposte ai 45 quesiti della Real Giunta del Censimento, 1751. (6) Riforma al governo delle comunità dello stato di Milano, 30 dicembre 1755. (7) Nella compartimentazione territoriale attuata con la nuova riforma il comune venne inserito nella Pieve di Gera d'Adda e sottoposto ad un cancelliere delegato insieme ai comuni di Agandello, Arzago, Brignano, Boffalora, Calvenzano, Canonica, Caravaggio, Casirate, Castel Rozzone, Corte del Palasio, Dovera, con Pustino e Barbusera, Fara, Massari de' Melzi, Misano, Pagazzano, Pandino con Nosadello e Gardella, Pontirolo, Rivolta, Roncadello, Tormo, Vailate, con Cassina de' Grassi. (8) Editto per il compartimento territoriale della Lombardia austriaca, 26 settembre 1786. Il distretto era composto dai seguenti comuni: Arzago, Brignano, Calvenzano, Canonica, Caravaggio, Casirate, Cassine S. Pietro, Castel Rozzone, Fara, Fornovo, Massari de' Melzi, Misano, Mozzanica, Pagazzano, Pontirolo, Treviglio. (9) Reale dispaccio di riforma della pubblica amministrazione delle città e province della Lombardia austriaca, 20 gennaio 1791. Il Distretto XVI della Provincia di Milano era composto dai territori dei comuni di Treviglio, Cassine S. Pietro e Cassano Gera d'Adda (parte della Pieve di Pontirolo), Arzago, Brignano, Calvenzano, Canonica, Caravaggio, Casirate, Castel Rozzone, Fara, Massari Melzi, Misano, Pagazzano, Pontirolo (porzione della Gera d'Adda) (10) Costituzione della Repubblica Cisalpina emanata in data 20 messidoro anno V, 8 luglio 1797. (11) Legge 6 marzo 1798 per l'organizzazione del Dipartimento del Serio. Il distretto comprendeva i seguenti comuni: Brignano, Canonica, Pontirolo, Castel Rozzone, Pagazzano, Fara, Massari de Melzi, Fornovo, Mozzanica (12) Legge 5 vendemmiale anno VII per la ripartizione in distretti, comuni e circondari dei dipartimenti d'Olona, Alto Po, Serio e Mincio (26 settembre 1798). Il distretto della Roggia Nuova comprendeva i seguenti comuni: Treviglio, Morengo, Bariano, Caravaggio, Brignano, Canonica, Pontirolo, Castel Rozzone, Pagazzano, Fara in Gera d'Adda e Massari de Melzi, Fornovo, Misano, Vailate con Cassina de Grassi, Arzago, Rivolta, Casirate (13) Costituzione della Repubblica Cisalpina 15 fruttidoro anno VI, 1 settembre 1798 (14) Legge 23 fiorile anno IX (13 maggio 1801). Il Distretto III comprendeva i seguenti comuni: Verdello, Arcene, Boltiere, Ciserano, Colognola, Curnasco, Grassobbio, Lallio, Grumello e Sabbio, Levate, Le due Sforzatiche, Mariano, Osio di sopra, Osio di sotto, Orio, Stezzano, Verdellino, Urgnano, Azzano, Cologno, Comun Nuovo, Lurano, Pognano, Spirano, Zanica, Cividate, Cortenova, Fara, Ghisalba, Mornico, Martinengo, Fontanella, Calcio, Pumenengo, Torre Pallavicina, Antegnate, Barbata con Zaccarola e Mirandola, Covo, Isso con Caselle Cassina Braonzona Cassina Famosa Cassina de Secchi, Cassina Ferrabona, Casaletto di Sopra, Romanengo del Rio con Melotta, Gabbiano, Vidolasco, Camisano, Mozzanica, Treviglio, Morengo, Bariano, Caravaggio, Brignano, Canonica, Pontirolo, Castel Rozzone, Pagazzano, Fara in Gera d'Adda e Massari de Melzi, Fornovo, Misano, Vailate con Cassina de Grassi, Arzago, Rivolta, Casirate. (15) Piano 27 giugno 1804. Il Distretto della Roggia Nuova comprendeva i seguenti comuni: Arzago, Brignano, Calvenzano, Canonica, Caravaggio, Casirate, Fara in Gera d'Adda, Fornovo, Massari de Melzi, Misano, Pagazzano, Pontirolo, Rivolta, Treviglio, Vailate con Cassine de Grassi. (16) Decreto 8 giugno 1805 a. Con l'organizzazione del dipartimento del Serio nel Regno d'Italia, il distretto II di Treviglio era articolato nei cantoni I di Treviglio, II di Martinengo, III di Romano, IV di Verdello, per un totale di 72.055 abitanti. Il Cantone I comprendeva i seguenti comuni: Arzago, Brignano, Calvenzano, Canonica, Caravaggio, Casirate, Fara in Gera d'Adda, Fornovo, Massari de Melzi, Misano, Pagazzano, Pontirolo, Rivolta, Treviglio, Vailate con Cassine de Grassi, Sorignano. In conseguenza delle modifiche apportate alla distrettuazione dei dipartimenti in seguito alle concentrazioni dei comuni del 1809 il cantone risultò composto dai seguenti comuni: Treviglio, Brignano, Pontirolo, Caravaggio, Rivolta, Vailate. (17) Notificazione 12 febbraio 1816. Il Distretto X comprendeva i comuni di Arzago, Brignano, Calvenzano, Canonica, Caravaggio, Casirate, Fara in Gera d'Adda, Fornovo, Massari de Melzi, Misano, Pagazzano, Pontirolo, Treviglio, Castel Rozzone. Gli organi di Governo erano siti nella capitale, nel capoluogo di provincia era una Delegazione Provinciale, nel capoluogo del distretto era posto un cancelliere del Censo poi Commissario Distrettuale. Il territorio è diviso in province e distretti. (18) Notificazione della luogotenenza lombarda, 23 giugno 1853, Bollettino provinciale degli Atti del governo per la Lombardia, Milano, 1853, II Distretto XI di Treviglio era costituito dai comuni di Arcene, Arzago, Bariano, Brignano, Calvenzano, Canonica, Caravaggio, Casirate, Ciserano, Fara, Fornovo, Lurano, Massari de Melzi, Misano, Morengo, Pagazzano, Pontirolo, Pognano, Spirano, Treviglio, Castel Rozzone. (19) La legislazione del 1865 viene estesa (d.l. 1 agosto 1866, n. 3130) alle Province del Veneto e a Roma, e provincia (d.l. 15 ottobre 1870, n. 5928), attuando l'unificazione amministrativa anche nei territori di nuova annessione. Dopo alcuni progetti di modifiche alla legge 1865, effettuati nel 1867 e successivamente nel 1868, si giunge alla legge 23 giugno 1873, n. 1335 , che modifica gli artt. 77 e 165 (relativi al termine di approvazione dei bilanci). Con questa le sessioni autunnali dei consigli comunali furono anticipate di un mese, per consentire la deliberazione del bilancio di previsione entro il termine prescritto dalla legge. (20) Notizie generali sul profilo istituzionale sono tratte anche da: Civita, Bergamo, Le istituzioni storiche del territorio lombardo. XIV - XIX secolo. Bergamo, Progetto CIVITA, Regione Lombardia, Milano, 1999, repertoriazione a cura di Fabio Luini (Archimedia s.c.), e Civita, istituzioni postunitarie, Le istituzioni storiche del territorio lombardo; Civita, Milano. La Provincia, Le istituzioni storiche del territorio lombardo. XIV - XIX secolo. Bergamo, Progetto CIVITA, Regione Lombardia, Milano, 2000, repertoriazione a cura Giorgio Sassi, Katia Visconti (CAeB · Milano); Civita, Lodi., Le istituzioni storiche del territorio lombardo. XIV - XIX secolo. Bergamo, Progetto CIVITA, Regione Lombardia, Milano, 2000, repertoriazione a cura Elisabetta Canobbio, Elena Salanti (Cooperativa Mémosis · Lodi); Civita, istituzioni postunitarie, Le istituzioni storiche del territorio lombardo; 1859 - 1971, 2 voll., Progetto CIVITA, Regione Lombardia, Milano, 2001, repertoriazione a cura di Fulvio Calia, Caterina Antonioni, Simona Tarozzi. Vedi anche Mario Carminati, Il Circondario di Treviglio e i suoi comuni, Treviglio, 1893.


Complessi archivistici:
Link: www.archiviedocumenti.it/archivi/?prg=68&pro=1