Chiesa di S. Giuseppe di Gandino, Gandino


Tipologia: Ente (Ente ecclesiastico)

Sede: Gandino

Profilo storico-biografico: La chiesa venne eretta fra il 1521 e il 1523 e che doveva essere ormai aperta al culto nel 1529, anno in cui venne citata in un legato (1). Della scuola dedicata a San Giuseppe si ha invece notizia sino dal 1516, anno cui risale il primo elenco di circa un centinaio di confratelli. E'assai probabile, quindi, che fra i primi intenti della confraternita ci fosse quello di edificare la chiesa. San Carlo, nel 1575, trovò una chiesa sufficientemente capace e bella e decentemente ornata. La cura dell'edificio era compito della scuola omonima formata da 150 persone che versavano i canonici 3 soldi annui. La scuola aveva una regola ma i confratelli non pare avessero l'abitudine di riunirsi per funzioni particolari, eccettuati certi periodi specifici, nei quali la regola veniva letta in comunità e ciascuno confessava i propri peccati. Il reddito era di 25 lire da fitti livellari e elemosine, spese per la manutenzione e l'abbellimento della chiesa, la celebrazione di funzioni e l'elemosina a confratelli indigenti. Venivano sicuramente celebrate 3 messe alla settimana come previsto dal legato di Bernardo Castello. Un altro legato prevedeva la celebrazione di due messe mensili in perpetuo, ma pare non vi si adempiesse. L'erezione canonica della confraternita avvenne, comunque, il 22 giugno 1596 e dapprincipio i 16 confratelli decisero di chiedere l'aggregazione alla Compagnia e Ospedale di San Rocco di Roma. Secondo la relazione del preposito in occasione della visita pastorale del vescovo Milani del 1599 "... la chiesa di Santo Giosef è governata dalli confratri di Santo Rocho ma non è ancora aggregata. Non so come dispensino le loro entrate et offerte, non essendo mai stato chiamato alli loro conti. Hanno un prete con messa cotidiana, parte nella loro chiesa et parte nella parochiale, essendo obligato per li Signori Santo, Bernardo, Polo et nepoti a mantenerlo. Delli confratri non ho che dire. La dedicazione a San Rocco non venne in seguito più confermata". Elargiti di indulgenze da Clemente VIII nel 1602, il 3 aprile 1608 i 70 confratelli decisero di cambiare il nome della confraternita in Scuola del Crocefisso e di domandare l'aggregazione all'Arciconfraternita eretta presso la chiesa di San Marcello in Urbe di Roma. Il 7 aprile successivo il vescovo fece propria la richiesta accettando il cambiamento della intitolazione, mentre il 28 aprile di quello stesso mese la scuola venne accolta nell'Arciconfraternita romana. L'aggregazione venne rinnovata nel 1642. Il cambio di nome, tipico nella vita delle confraternite, diede nuovo impulso alla scuola, dato che nel 1604 i confratelli aderenti risultavano essere già 124. La scuola era amministrata da un priore, un sottopriore, un tesoriere, due consiglieri e due cancellieri, ridotti a un ministro e quattro sindaci alla metà del XVIII secolo quando il numero di confratelli era ormai di molto diminuito, sino a giungere a soli 13 nel 1793. Nel corso del XVII e del XVIII secolo la confraternita fu molto attiva nell'abbellire ed ingrandire la propria chiesa. Nel gennaio 1604 vennero costruite le 4 colonne sulla facciata della chiesa onde offrire maggior spazio alle celebrazioni liturgiche. Il nuovo coro venne costruito nel 1630, nel 1636 la nuova sagrestia e nel 1687 la volta della chiesa. Due anni più tardi si decise di edificare un nuovo campanile dato la precarietà di quello esistente. Nel febbraio 1708, la Scuola venne nominata erede universale nel testamento di Girolamo Castelli. Il testatore lasciò l'obbligo di fare celebrare 4 messe annue in perpetuo, all'Assunzione presso la parrocchiale, alla Beata Vergine della Neve e a San Gottardo presso l'oratorio omonimo e a San Rocco presso l'oratorio di San Rocco. Per le elemosine non vi fu indicazione circa il metodo da seguirsi per le distribuzioni. I beni in natura erano a carico della misericordia di Cene. Parte dell'eredità, in particolare la parte delle elemosine, soppressa la scuola del crocefisso, venne restituita alla municipalità e alla chiesa di Santa Croce. Uno degli ultimi interventi venne deciso il 16 settembre 1792 venne stabilito di far costruire una griglia di legno nella cappella del Santo Sepolcro "per difendere le elemosine dalla rapacità dei rubbatori".

Note: (1) Per queste e le altre notizie si veda F. Luini, "Confraternite, compagnie e scole a Gandino dal '300 al '700", in "Gandino e la sua valle", Villa di Serio, 1992, pp. 322-323. Si veda, inoltre, il ricco fondo documentario dell'archivio parrocchiale di Gandino.


Non sono disponibili maggiori dettagli sul complesso archivistico.
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