Misericordia di Gandino (sec. XV - 1937), Gandino


Tipologia: Ente (Ente di assistenza e beneficenza)

Sede: Gandino

Profilo storico-biografico: Il primo atto che documenta l'esistenza del consorzio della Misericordia di Gandino è 23 febbraio 1290 e concerne il lascito di Anderbona, vedova di Gandino di Giovanni Lazzaro Petruscene di Gandino, figlia del fu Gracianus de Fonteno,di un quartario di frumento in perpetuo, da trarsi da una pezza di terra casata situata in Gandino nella contrada Ad Ceriolum; l'atto è rogato dal notaio gandinese Gandino de Luzascho. Venticinque anni prima era stata fondata la Misericordia Maggiore di Bergamo, mentre per un altro storico consorzio bergamasco, la Misericordia di Nembro e Alzano, la fondazione sarebbe avvenuta solamente nel 1302 (1); la Misericordia di Gandino, dunque, fu probabilmente la seconda misericordia bergamasca. Nel corso del Trecento e fino alla metà del Quattrocento, dapprima grazie a frequenti donazioni e in seguito attraverso acquisti e permute, il consorzio della Misericordia di Gandino accrebbe il proprio patrimonio, fino a diventare, in età moderna, il secondo ente, quanto ad importanza economica, dopo quella di Bergamo. Se è possibile, quindi, seguire con una certa precisione il formarsi dell'ingente patrimonio dell'ente, la mancanza di uno statuto (anche posteriore o recente) e la perdita dei registri delle deliberazioni più antichi (2), non permettono di fornire analoghe informazioni sull'attività caritatevole vera e propria. Le norme contenute nello statuto del comune di Gandino del 1445, con le aggiunte del 1462, si riferiscono ad un ente che aveva già 150 anni di vita. E' comunque probabile che, almeno per quanto riguarda l'attività caritatevole in senso stretto, l'esempio della Misericordia di Bergamo abbia avuto non poca influenza sul consorzio gandinese. Dall'analisi delle fonti documentarie si nota che il patrimonio della Misericordia si stabilizzò entro la fine del '500 e rimase, a quanto è dato di sapere, sostanzialmente inalterato sino alla fine del '700. Congiuntamente alla crescita patrimoniale crebbero gli oneri determinati dai lasciti testamentari come messe di suffragio distribuzioni di generi alimentari e elemosine ai poveri. Le prime norme relative al funzionamento dell'ente a noi note sono contenute nello statuto del comune del 1445, in particolare nella Collazione CCXV: Duo sindaci eligantur pro Ecclesia et pro Misericordia. Alle calende di gennaio di ogni anno vengano eletti dal consiglio del comune due boni viri virtuosi, legales et sufficientes pro sindicis et procuratoribus Ecclesiarum et Misericordiae communis ac pauperorum de Gandino (Collazione CCXXV: senza titolo, aggiunta il 3 gennaio 1462) Il consiglio del comune di Gandino ordinò che, per maggior utilità delle entrate del consorzio della misericordia del comune e dei poveri di Gandino, nell'elezione di ministri, canevari, notai e consiglieri deputati ad negotia del consorzio, da effettuarsi ogni anno alle calende di gennaio dalle credenze vecchia e nuova, si scegliessero distinti e buoni uomini di ogni contrada del comune che dovessero essere consiglieri ed amministratori delle entrate del consorzio; di questi uno sarebbe stato ministro, uno canevaro, uno notaio, che sarebbero durati in carica un anno a partire dalla prima domenica di quaresima. I suddetti eletti avrebbero dovuto rendere ragione del loro operato alla fine del loro mandato. Le loro decisioni sarebbero dovute essere quindi approvate da un sindicato del comune (3). L'organigramma della Misericordia comprendeva un ministro, un camparo o massaro e otto consiglieri (presidenti, credendari), eletti dalle cinque contrade in cui era diviso il comune. Tale struttura rimase sostanzialmente inalterata sino giugno 1531: da quella data i presidenti si ridussero ad otto, quando vennero a mancare quelli della distaccata Peia. (4). Fino all'estate 1632 il massaro venne eletto dai rappresentanti delle quattro contrade. Dall'elezione del 1633 si passò alla procedura di messa a concorso della carica: i candidati si presentavano in consiglio e questi ne eleggeva uno. Lo stesso consiglio minore, inoltre, stabilì che non potessero concorrere alla carica di massaro del consorzio i suoi debitori, a meno che aessero saldato il loro conto (5). Nel 1706 il consiglio maggiore, nella seduta del 29 giugno diminiuisce il numero dei reggenti (6). La deliberazione dello stesso Consiglio del 6 agosto 1719 ricordò le ragioni principali della riduzione del numero dei reggenti. La prima elezione rinnovata avvenne il 6 ottobre 1720: vennero eletti un ministro e due consiglieri per ogni contrada. Da quel momento la carica divenne biennale, con rinnovo ogni anno di metà del consiglio (7). Come abbiamo già ricordato, la carenza di fonti impedisce di documentare con sicurezza le attività svolte dalla Misericordia nel territorio di Gandino. Di notevole interesse sono, quindi, i verbali delle visite pastorali, dove le relazioni di parroci e di altri abitanti di Gandino forniscono interessanti notizie in merito a tale attività e permettono di cogliere la posizione del clero locale nei confronti del Consorzio (8). Fra gli impegni della Misericordia vanno ricordati i contributi all'Ospedale e al medico condotto del comune, mentre si ha notizia dalla metà del '700 dell'organizzazione di scuole. Di tale attiità sappiamo solamente che la scuola pagava 4 maestri, uno per contrada, per insegnare a 30 alunni per ognuno, con il salario di 25 scudi annui. Per quanto riguarda gli interventi delle autorità della Repubblica di Venezia sui capitali della Misericordia, in base alle norme legislative citate nel capitolo precedente, dalle scritture contabili del consorzio risulta che questo dovette mantenere un certo controllo sui propri capitali, tanto che nel 1777, ad esempio, si trovano ancora livelli more veneto anche per somme notevoli (10). Di grande interesse infine, per comprendere le caratteristiche e l'attività dell'ente è la relazione stesa dall'Ispettore Generale di Pubblica Beneficenza, Antonio Strigelli nel 1809 (11).

Note: (1) Lester Little, Liberta, carità, fraternità: confraternite laiche a Bergamo nell'età del Comune, Bergamo, 1988 (2) Dai verbali delle visite pastorali sappiamo che i reggenti del consorzio si riunivano tutte le domeniche pomeriggio. Il numero di registri di deliberazioni, quindi, dovrebbe essere piuttosto elevato. (3) Unità n. 53 (4) Secondo quanto descritto negli atti della visita apostolica di San Carlo Borromeo, nel 1575 doveva essere attiva a Cirano un piccolo consorzio della Misericordia; non vi è traccia di tale consorzio nei documenti successivi e la permanenza dei rappresentanti della contrada negli organi direttive della Misericordia di Gandino lascia pensare ad un organismo dalla vita breve o ad una svista. (5) Unità n. 68 e unità n. 72 (6) Unità n. 73. (7) Unità n.74. Dal punto di vista organizzativo non si ebbero più mutamenti sino alla fine del '700. (8) ACBg, visite pastorali, volume 2. Vedi anche "Gli atti della visita apostolica di S. Carlo Borromeo a Bergamo (1575)", a cura di Angelo Giuseppe Roncalli, Firenze, 1936-57, vol II, parte II, pp. 394-395, 403-406. (10) I capitali investiti alla fine del 1809 ammontavano a 265.012 lire (11) La relazione Strigelli è stata interamente trascritta e pubblicata sul sito dell'associazione Archivio Storico bergamasco, http://www.archiviobergamasco.it/pubblicazioni/f_pubb.htm


Non sono disponibili maggiori dettagli sul complesso archivistico.
Link: www.archiviedocumenti.it/archivi/?prg=31&pro=5