Scuola del Suffragio dei defunti di Gandino presso la chiesa di S. Maria nascente detta del Suffragi (sec. XVII-sec.XVIII), Gandino


Tipologia: Ente (Congregazione religiosa)

Sede: Gandino

Profilo storico-biografico: Angelica, moglie del defunto Gioanni Battista Congiali di Gandino, nel proprio testamento del 25 novembre 1664, lasciò 350 ducati perchè si erigesse una scuola dedicata al suffragio dei defunti (1). Il 9 luglio 1670 davanti a Pompilio Pelliciolibus, vicario generale episcopale, il preposito di Gandino, Paolo Caccia, espose la richiesta dei vicini della stessa chiesa perchè venisse eretta all'altare di San Giuliano una confraternita per il suffragio dei defunti mista. Il religioso consegnò anche l'elenco delle persone che il 2 maggio di quello stesso anno avevano richiesto di far parte della costituenda confraternita. Si trattava di ben 240 persone delle quali 90 uomini e 150 donne. Fra gli uomini il prevosto, il curato e altri 5 preti. Intanto risale al 23 aprile 1671 un altro legato a favore della scuola ancora in fase di costituzione, da parte di don Zaccaria Caccia, mentre il breve di approvazione giunse il 31 agosto 1671. Il 24 gennaio 1672, nella casa del Consorzio della Misericordia di Gandino, il preposito, don Paolo Caccia, il curato, don Carlo del Negro, e i sindaci della chiesa, concordi nel volere erigere una scuola del suffragio presso un altare di ragione della stessa Misericordia, chiesero e ottennero da questa il permesso di potere utilizzare l'altare. La scuola cominciò ad essere attiva solamente all'inizio del 1675: la prima riunione risale, infatti, al 2 febbraio di quell'anno presenti il ministro, Angelo Giovanelli, il sottoministro, Francesco Vigano, 5 sindaci, oltre a 14 confratelli consiglieri, tutti uomini. Evidentemente l'autorizzazione al'erezione non aveva contemplato la possibilità della confraternita mista. Il 23 febbraio 1675 il consiglio della scuola decise di fondare un monte fra i confratelli che avrebbero dovuto versare 8 soldi al mese, o 4 per i più indigenti, per raccogliere in cinque anni le somme necessarie per fare celebrare una messa cantata al suo altare. Il 22 marzo del 1676 venne definito il cerimoniale da seguirsi per la benedizione dell'abito dei confratelli, formato da vesta, cordone, mozetta, capello, bordone e corona. Nell'agosto 1676 vennero definiti i "Capitoli da esser osservati dall'entescritti fratelli et sorelle per beneficio dell'anime de defunti et per esercitio della charità Christiana". Il verbale della riunione del dicembre 1676 permette di capire l'organigramma della confraternita al completo: un governatore, 2 consiglieri, 11 officiali della banca 3 infermieri, 1 computista, 2 maestri de monizzi, 2 intonatori e lettori, 2 sacrestani, 2 provveditori della chiesa, 3 mandatari. La permanenza nella prepositurale e presso un altare non di proprietà, quindi precario, di una confraternita in fase di incremento dei propri aderenti non poteva durare a lungo. Infatti nel marzo 1681 il consiglio della scuola chiese l'intercessione presso le autorità venete del conte Carlo Giovannelli allo scopo di ottenere l'autorizzazione ad edificare una propria chiesa. Il 28 giugno giunse l'autorizzazione ducale e il 2 agosto 1681 quella vescovile, indispensabili alla costruzione dell'edificio. Nel verbale del 2 aprile 1683 si diede mandato ai fabbricieri di dar principio a detta fabbrica di detto Oratorio. Si decise di edificare la chiesa, dedicata alla Natività di Maria, negli orti donati da Alessio Giovannelli e Giorgio Andriani situati nella contrada detta Contradello in Mezzadora. La chiesa fu probabilmente conclusa entro il 1695. All'epoca della visita pastorale del vescovo Ruzzini, 1700, il preposito affermava che il 28 gennaio 1696 era stato eretto nella chiesa l'altare dei Sette dolori. L'unico cespite di entrata della scuola erano, oltre alle consuete elemosine, i redditi tratti dai 1250 scudi lasciati in eredità dal reverendo Alessio Marchesi. La scuola risultava amministrata da 1 priore e da 6 sindaci. Il 19 agosto 1708 venne chiesto di poter trasferire le indulgenze che erano state concesse all'altare dei defunti eretto nella parrocchiale a quello della chiesa del Suffragio. Nel corso del '700 la confraternita intervenne a più riprese per ampliare ed abbellire la propria chiesa: nel 1729 si costruì un oratorio in parte sopra la chiesa e in parte sotto il sagrato; nel 1767 si iniziò la riedificazione del coro, intervento concluso cinque anni più tardi; nel 1778 venne costruito un nuovo campanile. Parallelamente diminuì, invece, il numero di confratelli: dai 71, nell'aprile 1720, ai 59 dell'aprile 1760 ai 32 del gennaio 1783.

Note: (1) Per queste e le altre notizie si veda F. Luini, cit. pp. 336-338. Si veda, inoltre, il ricco fondo documentario dell'archivio parrocchiale di Gandino.


Non sono disponibili maggiori dettagli sul complesso archivistico.
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