Comune di Sorisole (sec. XII - 2008), Sorisole


Tipologia: Ente (Comune)

Sede: Sorisole

Profilo storico-biografico: L'esame di alcuni atti risalenti al VIII e IX secolo dimostra il passaggio del fundus di Sorisole dalla proprietà regia a quella vescovile. Tale processo di acquisizione è destinato a completarsi nel XII secolo. Fondamentale per capire l'estensione e la rilevanza di tale possedimento è l'atto del 28 ottobre 1249 con il quale il vescovo Adalberto da Terzo stipulava un contratto di enfiteusi perpetua dei suoi diritti feudali con i sindaci di Sorisole. Il vescovo rimaneva però dominus loci titolare di tutte le prerogative della giurisdizione civile e criminale e della potestà di imporre ogni tipo di dazio e contribuzione. La divisione del fundus in vari compartimenti indipendenti tra loro viene ripresa dallo Statuto di Bergamo del 1250 e successivamente da quelli del 1260 in cui Sorixole viene designata come entità divisa e autonoma rispetto a Azzonica, Pnteranica, Rosciano, Olera, Prato della Rovere e Poscante. Nell' Statuto di Bergamo del 1331 era iscritto nella "facta" di Porta San Lorenzo. Esauritosi il furore delle lotte tra guelfi e ghibellini agli inizi del XV secolo i capifamiglia di Sorisole consegnano il comune il 16 luglio 1419 ai Visconti con giuramento di fedeltà a Filippo Maria, duca di Milano, rappresentato dal suo luogotenente, il Carmagnola. Tale giuramento non impegnò per lungo tempo i sorisolesi che, in occasione dello scontro tra Visconti ghibellini e veneziani guelfi, si schierarono decisamente con questi ultimi. La particolare posizione geografica di Sorisole fu di grande aiuto alla Serenissima durante l'assedio a Bergamo e una volta ottenuto il dominio di Bergamo, Venezia contraccambiò Sorisole con l'esenzione dai dazi e da altre contribuzioni dirette. Un'ulteriore proroga dello stato giuridico conseguito dal comune nel 1428 venne concessa come premio alla resistenza fatta al generale milanese Piccinino che tentò di riportare Bergamo ai Visconti. L'intero XIV secolo è attraversato da una grande instabilità dovuta alle continue pressioni Viscontee sulla provincia bergamasca. Sorisole si dimostra in più circostanze la sua fedeltà a Venezia e ne ottiene in cambio benefici fiscali. Durante il XVI secolo Sorisole consolida la sua fisionomia di comune nello Stato Regionale veneziano. Il governo del comune era affidato a funzionari nominati dal consiglio generale dei capifamiglia. I consoli (in numero di due, probabilmente per rispettare gli equilibri di distribuzione delle mansioni amministrative tra Sorisole e Azzonica) erano i rappresentanti del comune di fronte alle autorità venete nella città di Bergamo. Costoro erano coadiuvati da un consiglio di credenza, assemblea ristretta di, otto membri e da sindaci, funzionari deputati per lo svolgimento di mansioni predeterminate nel mandato di rappresentanza conferitogli. Altri importanti incarichi venivano svolti dal canevaro o tesoriero, l'amministratore della tesoreria del comune, alla polizia agraria, i campari, allo scrivano che teneva tutti i libri del comune. Gli Statuti rappresentavano la fonte normativa primaria del funzionamento dell'amministrazione del comune sono della cui esistenza purtroppo è rimasto solo qualche riscontro indiretto. Come in molti comuni della zona prealpina della bergamasca anche Sorisole era caratterizzata dalla presenza delle società degli antichi originari, costituito dai gruppi delle parentele che vantavano, con l'insediamento ab origine nel territorio delle frazioni, i diritti di usufrutto e di proprietà di vasti appezzamenti boschivi e pascolivi, a volte in contrasto con il comune stesso ove tali gruppi erano insediati. Le società degli antichi originari, costituiscono un elemento notevole anche dal punto di vista archivistico dato che la loro esistenza è spesso legata a interminabili vertenze, che accompagnano la vita dell'ente comune, per l'affermazione della titolarità dei diritti di cui si sopra accennato anche nei confronti di volta in volta con le autorità di governo. Il passaggio al comune moderno, avvenuto agli inizi del secolo XIX, comportò la dissoluzione di quei privilegi e l'estensione del vantaggioso regime d'uso dei beni stessi a tutti gli abitanti del comune. Questo avvenne in seguito ad una lunga vertenza che si trascinò con l'impulso degli originari fino al 1817. Il comune fu inserito nel cantone di Almenno nell'aprile 1797 (con legge 17 aprile 1797). Poi fu collocato nel distretto II di Almenno nel marzo 1798 (con legge 11 ventoso anno VI a). Successivamente nel settembre di quello stesso anno fu posto nel distretto V dell'Imagna (con legge 5 vendemmiale anno VII). Per effetto della legge 23 fiorile anno IX nel maggio 1801 fu inserito nel distretto I di Bergamo; poi fu posto nel distretto I di Bergamo nel giugno 1804 (secondo il piano interinale di distrettuazione di questo Dipartimento approvato dal Vice-Presidente della Repubblica del 27 giugno 1804). Il successivo decreto sull'Amministrazione pubblica e sul Comparto territoriale del Regno dell'8 giugno 1805 posizionò il comune all'interno del cantone I Bergamo. Fu, infine, aggregato a Bergamo nel gennaio 1810 (1). Nel 1805 contava 1260 abitanti. Nel 1809 ne contava 1295. Tale unione cessò con l'avvento della Restaurazione. Con l'attivazione dei comuni della provincia di Bergamo, in base al compartimento territoriale del regno lombardo-veneto nel distretto I di Bergamo (2); fu confermato nel medesimo distretto in forza dei successivi compartimenti territoriali delle province lombarde (3). Sorisole nella configurazione amministrativa operata durante la dominazione austriaca e nell'ambito del Regno Lombardo - Veneto era comune di terza classe (vale a dire con popolazione inferiore ai 3.000 abitanti) sottoposta alla superiore vigilanza del Commissariato Distrettuale (fino al 1817 Cancelleria Censuaria). In seguito all'unione temporanea delle province lombarde al regno di Sardegna, in base al compartimento territoriale stabilito con la legge 23 ottobre 1859, il comune di Sorisole, retto da un consiglio di quindici membri e da una giunta di due membri, fu incluso nel mandamento III di Bergamo, circondario I di Bergamo, provincia di Bergamo. In base alla legge sull'ordinamento comunale del 1865 il comune veniva amministrato da un sindaco, da una giunta e da un consiglio. Nel 1924 il comune risultava incluso nel circondario di Bergamo della provincia di Bergamo. In seguito alla riforma dell'ordinamento comunale disposta nel 1926 il comune veniva amministrato da un podestà. In seguito alla riforma dell'ordinamento comunale disposta nel 1946 il comune di Sorisole veniva amministrato da un sindaco, da una giunta e da un consiglio. (4)

Note: (1) Prospetto per la concentrazione dé comuni del Dipartimento del Serio approvato con Decreto 31 marzo 1809 di Sua Altezza Imperiale il Principe Vice-Re. (2) Notificazione governativa sulla compartimentazione delle province lombarde (12 febbraio 1816), Atti del governo lombardo, Milano, 1816, I. (3) Notificazione della luogotenenza lombarda (23 giugno 1853), Bollettino provinciale degli Atti del governo per la Lombardia, Milano, 1853, II. (4) Marino Paganini, Sorisole. Dal sec VIII d.c. al XIX. Aspetti religiosi, economici e socio istituzionali. comune di Sorisole-Cassa Rurale ed Artigiana si Sorisole, Sorisole, 1986. Notizie generali sul profilo istituzionale sono consultabili in: Civita, Bergamo, Le istituzioni storiche del territorio lombardo. XIV - XIX secolo. Bergamo, Progetto CIVITA, Regione Lombardia, Milano, 1999, repertoriazione a cura di Fabio Luini (Archimedia s.c.), e Civita, istituzioni postunitarie, Le istituzioni storiche del territorio lombardo. 1859 - 1971, 2 voll., Progetto CIVITA, Regione Lombardia, Milano, 2001, repertoriazione a cura di Fulvio Calia, Caterina Antonioni, Simona Tarozzi


Complessi archivistici:
Link: www.archiviedocumenti.it/archivi/?prg=19&pro=1