Comitato di Albino per l'assistenza pro ex internati ex prigionieri e disoccupati (1945-[1948]), Albino


Tipologia: Ente (Ente di assistenza e beneficenza)

Sede: Albino

Profilo storico-biografico: Il Comitato di assistenza nacque nel 1945 con lo scopo (come si legge nello Schema organizzativo unità 4.5) di assistere gli "ex internati, prigionieri ed eventualmente disoccupati". I sussidi erano forniti mediante la distribuzione di denaro ma anche attraverso la consegna di beni di prima necessità come indumenti, cibo, medicinali e la fornitura di "assistenza medica" (...) e consulenze". I fondi del Comitato, che aveva sede presso la ex Casa del fascio, provenivano dal Comitato di Liberazione e da offerte spontanee della popolazione delle industrie locali. Per accedere ai contributi bisognava compilare un "formulario" (non è chiaro se questo formulario dovesse essere compilato dal richiedente o da "apposite commissioni" che venivano istituite presso le varie frazioni). Facevano parte delle commissioni i parroci, i medici condotti e "altre persone che godono la fiducia della popolazione". Una volta compilati i formulari venivano valutati da una "Commissione di assistenza" che decideva quale forma di assistenza concedere al richiedente. La Commissione era costituita da un rappresentante comunale, da un rappresentante del C.L.N., dal parroco o da un suo rappresentante, da esponenti (non viene specificato il numero) dei tre partiti politici che si sono formati nel comune, da due esponenti dei cittadini "scelti dalla popolazione". Il controllo sull'erogazione dei fondi veniva fatto attraverso l'apertura di un conto corrente presso la Banca Mutua Popolare, l'emissione di regolari mandati di pagamento che venivano anche registrati presso la sede del Comitato. I capi di abbigliamento raccolti venivano affidati per la distribuzione alle "signorine Bosis che godono l'unanime fiducia della popolazione". I controlli per la distribuzione del vestiario - come per il denaro -avvenivano mediante la compilazione di registri di carico e scarico e la consegna era data solo dopo la compilazione di buoni da parte del Comitato. I generi alimentari non deperibili venivano tenuti presso la sede del Comitato, mentre quelli che avevano bisogno di apposita conservazione presso esercenti del luogo in possesso di refrigeratori. Anche per i generi di alimentazione veniva tenuto un apposito registro di carico e scarico. Ogni quindici giorni, ma avendone la possibilità anche settimanalmente, una commissione di controllo esaminava l'operato e la contabilità della Commissione di assistenza. La Commissione di controllo era formata da cittadini di non meglio specificate "varie categorie".


Complessi archivistici:
Link: www.archiviedocumenti.it/archivi/?prg=65&pro=9