Comune di Martinengo 1815-1973


Numero scheda: 1

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L'intervento di riordino e inventariazione che si descrive in questo inventario d'atti d'archivio è stato effettuato sulla documentazione compresa nell'arco cronologico che va dall'inizio del sec. XIX al 1973.
Il comune di Martinengo possiede un'importante sezione "antica" di archivio storico, attualmente conservata in un locale adiacente alla chiesa dell'antico convento delle Clarisse, nella ex sede della Biblioteca comunale, che presto verrà portata nel nuovo edificio polifunzionale denominato "Filandone".
Questo fondo è stato oggetto di diversi interventi di riordino, come scrive Giovanna Negri, curatrice dell'ultimo intervento di riordino, nell'introduzione all'inventario prodotto nel 1989 (1). Nel 1695 i "reggenti" del comune affidarono l'incarico di ordinare l'archivio a Carlo Maria Derusco, notaio e cancelliere, il quale raccolse e descrisse libri e processi e altre scritture pubbliche, le serie vitali dell'archivio, in un sommario, non più ritrovato, ma testimoniato da Angelo Pinetti, autore del primo importante intervento eseguito su tale documentazione (2). Il suo lavoro iniziò nel 1894 e si concluse nel 1898. Egli suddivise l'intero fondo documentario in 6 classi, ripartite in serie e divisioni. Lo strumento di corredo prodotto "non era di facile consultazione ed era lacunoso sull'indicazione delle date e stringato nella descrizione dei contenuti" (3). Nella comparazione delle tabelle riassuntive prodotte per la descrizione della struttura data all'archivio è possibile notare che, sia Pinetti, sia Negri, non hanno descritto separatamente la documentazione prodotta dal Podestà di Martinengo da quella prodotta dal comune e (probabilmente Pinetti, sicuramente Negri) quella generata da altri soggetti produttori come ad esempio l'amministrazione dell'Eredità Allegreni. In sostanza questo fondo si compone di più archivi.
Prima dell'intervento di Giovanna Negri, compiutamente realizzato, come si è scritto nel 1989, venne eseguito quello di Angelo Bonzano (autorizzato con deliberazione del Consiglio comunale n. 69 del 28 novembre 1959). Questi realizzò un inventario (sommario) "di più facile consultazione" rispetto a quello precedente, e venne modificato l'ordinamento dato da Pinetti con la costituzione di nuove serie di un fondo che raccoglieva tutti i documenti membranacei denominato "Museo Diplomatico" (4).
Successivamente la Giunta comunale di Martinengo con deliberazione n. 192 del 7 novembre 1979 affidò dell'incarico di "sistemazione" dell'archivio comunale a Pier Emilio Persiani. La deliberazione non chiarisce o delimita i contenuti dell'intervento e fa genericamente riferimento all'"archivio lungamente trascurato". E' probabile che Persiani abbia lavorato su tutto il complesso archivistico e non solo sulla sezione storica, che fino a quel momento era custodita sicuramente all'ultimo piano dell'edificio municipale.
Tale attività non produsse alcuno strumento di corredo e probabilmente si limitò ad un riordino fisico della documentazione e ad una nuova condizionatura in faldoni con intestazione della materia sul dorso. Il 20 dicembre 1985, con deliberazione di Giunta n. 333 veniva istituita la separata sezione d'archivio, in applicazione dell'art.30 sub c del DPR 30 settembre 1963, n. 1409, e l'ex Convento delle Clarisse veniva designato come sede per la custodia, la gestione del fondo veniva affidata al personale della Biblioteca. Infine nel appena ultimato l'intervento di G. Negri il Consiglio comunale approvò con deliberazioni n. 51 del 7 giugno del 1989 e n. 85 del 4 agosto 1989 "Il Regolamento e procedura per la consultazione dell'archivio storico comunale".
Nell'arco degli anni quindi il comune ha prestato attenzione notevole alla parte più antica del suo archivio tanto da "monumentalizzarla". Tale fondo è costituito quindi allo stato attuale da 153 faldoni a cui si devono aggiungere 9 cartelle che contengono i 124 pezzi del "Museo diplomatico".
La stessa cura non è stata applicata invece per il resto della documentazione storica e di deposito su sui è stato possibile raccogliere notizie frammentarie basate testimonianze degli impiegati più anziani. Il censimento degli archivio comunale svolto dalla Regione Lombardia nel 1987-1988 (5) nel riferire dell'intervento in corso di G. Negri poco o nulla aggiunge sul resto dell'archivio storico, salvo qualche annotazione sulla consistenza delle serie particolari e dell'archivio della Congregazione di Carità ed E.C.A. (6). Il dato certo è che a quella data non erano presenti tutti i faldoni di carteggio dell'archivio storico dall'inizio del XIX secolo fino al 1958 con l'eccezione di documentazione relativa ad alcune serie particolari (Protocolli, Bilanci, Conti consuntivi, Edilizia). Nel corso del lavoro non è stato possibile capire quando e in quanti scarti l'archivio di Martinengo è stato privato della documentazione dell'ampio arco cronologico sopra scritto. Nell'archivio storico è confluita oltre alla documentazione di Antico Regime del comune e del Podestà, quella successiva del comune e del cancelliere in Regime napoleonico (1798-1814), ma ci sono scarsissime tracce di testimonianze del periodo Lombardo-Veneto e non c'è alcun documento del periodo postunitario.
In anni più recenti nell'ambito del Censimento degli archivi storici dei comuni appartenenti al sistema bibliotecario della Bassa Pianura Bergamasca, perfezionato nel 2005, veniva effettuata una rilevazione sull'archivio conservata in Municipio che aveva una consistenza di circa 2000 pezzi (faldoni, registri). All'interno del deposito venivano inoltre rilevati documenti dell'Ente comunale di Assistenza (5 faldoni), del Patronato scolastico (5 faldoni) e dell'Ente Nazionale Assistenza Orfani Lavoratori Italiani (2 faldoni). In anni più recenti infine tutta la documentazione dei locali del municipio veniva trasportata presso due locali al piano terra dell'edificio dell'ex Ospedale con l'eccezione della documentazione dell'ufficio tecnico. Questo trasferimento ha avuto un esito non del tutto felice dato che molta documentazione al momento dell'inizio dei lavori era disposta in disordine sui nuovi scaffali (a parte quella dell'ufficio segreteria e del protocollo); altra documentazione era conservata in scatoloni a terra. In questo nuovo deposito erano state attribuite delle scaffalature ai diversi uffici che hanno gestito in autonomia successivi versamenti (mantenendo la cattiva prassi di una fascicolazione approssimativa). All'inizio dei lavori la quantificazione complessivamente era accertata in 3417 faldoni e 215 registri (fino al 2009).
Nell'ambito dell'intervento è stata operata una divisione netta tra documentazione antecedente e seguente il 1973 che ha dato luogo alla pubblicazione di due differenti strumenti di corredo: un inventario analitico per l'archivio storico e un elenco di consistenza, suscettibile di aggiornamenti, prossimi futuri per la documentazione dell'archivio di deposito. Allo stato attuale la nuova sezione di archivio storico 1815-1973 è costituita 1976 unità condizionate in 158 faldoni e 654 registri. Sono stati raccolti fascicoli e registri negli uffici (ufficio protocollo, biblioteca, ufficio tecnico e ufficio anagrafe) che a vario titolo detenevano più o meno consapevolmente unità archivistiche storiche. Sono state formate quattro sezioni: una per la documentazione ottocentesca che raccoglie 15 unità archivistiche di epoca Lombardo Veneta e di epoca postunitaria condizionate in un faldone, prima dell'utilizzo del titolario Astengo, (9), ordinata per titoli,; poi una sezione dal 1898 al 1958 che raccoglie la residua documentazione sopravvissuta agli scarti di cui si è scritto che consta di 135 unità archivistiche condizionate in 8 faldoni.
Oltre alla separazione dell'archivio di deposito da quello storico il lavoro ha messo in chiaro l'esistenza altri archivi che sono stati riordinati e inventariati nell'ambito dell'intervento: Patronato scolastico di Martinengo, Ufficio del giudice conciliatore di Martinengo, Opera Nazionale Maternità e Infanzia (ONMI), Ufficio provinciale del lavoro e della massima occupazione di Bergamo, sezione di Martinengo, Ufficio del Genio civile di Bergamo, Opera Pia Santa Maria Maddalena di Martinengo, Ufficio riscossione imposte di consumo, gestione di Martinengo, Consorzio veterinario tra i comuni di Martinengo, Ghisalba e Cortenuova, Asilo Giovanni Battista Borella in Martinengo, Ente nazionale assistenza orfani lavoratori italiani (ENAOLI) sede Provinciale, Bergamo.

(1) L'archivio storico comunale (secoli XIV-XIX), Martinengo, Amministrazione Civica, 1989, a cura di Giovanna Negri
(2) Pinetti, come appunto riferisce G. Negri, ne riporta anche la collocazione archivistica Classe III, Divisione C, cartella XV, fascicolo 2, in A. Pinetti, L'archivio comunale di Martinenghese ricomposto e ordinato, Camerino, Savini, 1898, p. VII.
(3) G. Negri, op. cit. p. XXVIII.
(4) G. Negri, op. cit., p. XXIX. Il dattiloscritto è reperibile nell'unità archivistica n. 225. Una copia è conservata anche presso la Biblioteca, un'altra copia dello stesso dattiloscritto è stata rinvenuta presso l'archivio dell'Ufficio tecnico e unita all'unità di cui sopra, in occasione del riordino.
(5) Notizie sugli archivi dei comuni e dei cessati E.C.A. della Lombardia, Provincia di Bergamo, Regione Lombardia, Servizio biblioteche e beni librari e documentari del Settore Cultura e Informazioni, Milano, 1988.
(8) Complessivamente di 160 buste: 98 relative alle Opere Pie e 62 riferite all'ECA, consistenza mai più accertata dal 1961, si presume quindi riferita. G. Negri ha prodotto in appendice al suo lavoro sull'archivio storico un elenco sommario delle buste dell'E.C.A che complessivamente però sono allo stato attuale 61. Nel 1987 con deliberazione della Giunta comunale n. 290 veniva stipulata una convenzione di comodato d'uso tra il comune e l'U.S.S.L. n. 33, Associazione dei comuni "Calciana ovest" dei documenti dell'archivio storico denominato denominato "Opere Pie". Tale deliberazione venne annullata dal Comitato Regionale di Controllo poiché tale documentazione, di proprietà dell'E.C.A., a norma dell'art. 25 del D.P.R. 24 luglio 1977 n.616 era già diventata di proprietà del comune; ma all'interno della deliberazione non è stato rinvenuto alcun elenco di consistenza.
(9)"Istruzioni per la tenuta del protocollo e dell'archivio per gli uffici comunali" divulgate con Circolare del Ministero dell'Interno n. 17100-2 del 1° marzo 1897, conosciute appunto come "circolare Astengo".

Soggetti conservatori:
Soggetti produttori:
Nessuna unità

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